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Cinema, il documentario “Dahomey” vince l’Orso d’Oro al festival di Berlino
Nella serata finale di sabato 24 febbraio 2024, la Berlinale ha assegnato l’Orso d’Oro alla regista franco-senegalese Mati Diop per il suo documentario “Dahomey”, che tratta della restituzione da parte delle ex potenze coloniali delle opere d’arte rubate in Africa.
Our winner of the 2024 Golden Bear for Best Film, director Mati Diop with the statue for “Dahomey“, produced by Eve Robin, Judith Lou Lévy, and Mati Diop.
Once again: Big applause and congratulations! pic.twitter.com/2NDolmNKUq
— Berlinale (@berlinale) February 24, 2024
La giuria del 74esimo Festival del Cinema di Berlino è stata presieduta dall’attrice messicano-keniana Lupita Nyong’o, prima persona nera a occupare questo incarico.
Tune into the livestream of the International Jury Q&A of the 2024 Berlinale: https://t.co/pnxEwUAPsq pic.twitter.com/jQUGwRimLU
— Berlinale (@berlinale) February 15, 2024
“Dahomey” racconta la restituzione nel novembre 2021, in Benin, di 26 opere saccheggiate nel 1892 dalle truppe coloniali francesi. Si tratta di un movimento avviato negli ultimi anni da alcune ex potenze coloniali, come Francia, Germania e Belgio. Ne abbiamo scritto qualche mese fa su “Focus on Africa” (e qui potete fare un ulteriore approfondimento):
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Mati Diop è figlia del musicista senegalese Wasis Diop e di una artista parigina; nella sua carriera ha già vinto il Grand Prix al Festival del Cinema di Cannes nel 2019 per “Atlantics”. “Dahomey” è il secondo film africano a ricevere l’Orso d’Oro, dopo il sudafricano “U-Carmen e-Khayelitsha” (“Carmen di Khayelitsha”) di Mark Dornford-May nel 2005.