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Angola, almeno dieci manifestanti uccisi dal 30 gennaio

Dieci morti accertati, secondo alcune fonti addirittura 15. È il bilancio della furiosa repressione scatenata a partire dal 30 gennaio dalle forze di sicurezza angolane nella città mineraria di Cafunfo, situata nella provincia di Lunda Norte.

Molte persone scese in strada per chiedere migliori condizioni di vita mancano ancora all’appello. Le forze di sicurezza potrebbero essersi sbarazzate dei corpi di altri manifestanti uccisi gettandoli nelle acque del fiume Cuango.

L’anno scorso Amnesty International e l’ong angolana Omunga avevano denunciato l’uso eccessivo della forza nei confronti delle manifestazioni pacifiche e contro persone accusate di aver violato il lockdown durante il picco della pandemia da Covid-19. Il numero delle vittime potrebbe essere stato ben superiore a quello, accertato, di 11.

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