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Nigeria, liberate le cinque sorelle Al-Kadriyar, rapite 20 giorni fa ad Abuja

La polizia nazionale della Nigeria ha annunciato di aver liberato le cinque sorelle Al-Kadriyar rapite all’inizio di questo mese a Bwari, un sobborgo di Abuja, capitale del Paese. L’operazione è avvenuta sabato notte, nel corso di un’azione congiunta tra polizia ed esercito nella foresta di Kajuru, nello stato settentrionale di Kaduna.

Il rapimento era avvenuto il 2 gennaio 2024, nella casa di famiglia, e aveva riguardato sei sorelle (tutte di età compresa tra i 13 e i 23 anni, di cui una di 21 anni è stata uccisa) e il padre, Mansoor Al-Kadriyar, per il cui rilascio i rapitori avevano chiesto un riscatto di 65 milioni di naira (circa 65.000 euro, per raccogliere i quali molti nigeriani hanno partecipato a un crowdfunding), ma nel comunicato della polizia non è stato menzionato alcun pagamento. Il crimine è stato cruento, perché lo zio delle ragazze, corso a cercare aiuto, è stato ucciso in un’imboscata, così come tre agenti di polizia che erano intervenuti.

Successivamente i rapitori hanno rilasciato Mansoor, cosicché potesse raccogliesse il denaro per il riscatto, ma sua figlia Nabeeha è stata ammazzata come avvertimento.

In Nigeria i rapimenti sono molto diffusi e negli ultimi anni gli ostaggi delle bande criminali sono stati centinaia, soprattutto nel nord-ovest del Paese. Il caso delle sorelle Al-Kadriyar ha suscitato molto scalpore e rabbia, dacché la first-lady Remi Tinubu ha esortato le agenzie di sicurezza a “intensificare i loro sforzi” per porre fine ai rapimenti e alla crisi della sicurezza.

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