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Libia, storia (e non è l’unica) di una donna e le due figlie violentate e derubate

Condividiamo da sempre il pensiero e sosteniamo l’operato sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza di Baobab Experience. Oggi poi che mai.

Abbiamo ricevuto una richiesta – no, era una supplica – di evacuazione dalla Libia da parte di una donna sola con due figlie.

Una storia raccapricciante: una madre che riesce a pagare il riscatto per comprare la libertà della figlia, solo dopo mesi di abusi sessuali e torture da parte dei carcerieri di Stato; una donna che con fatica affitta una stanza per sé e le due ragazze per ritrovarsi di nuovo buttata in strada, a tarda notte, dopo l’ennesima incursione di miliziani armati.

Violentate, picchiate, derubate: tutte e tre.

La donna non regge alla mostruosità e ha un arresto cardiaco. Sopravvive all’operazione ma prega ogni giorno per la figlia minore, con gravi malformazioni congenite al cuore, che necessiterebbero di un intervento chirurgico urgente al quale non ha diritto
In Libia è già una fortuna ricevere cure in emergenza, quando si è in fin di vita.
Una terra di nessuno, di caos e violenza indiscriminata: torture, vessazioni e stupri sono all’ordine del giorno, dentro e fuori i centri detentivi. Le violenze sessuali in Libia, cucite a doppio filo sui corpi dei migranti, donne e uomini, adulti e bambini, hanno determinato un’impennata del contagio da HIV.
Un maledetto inferno che l’Italia continua a definire porto sicuro.
Nessuno dovrebbe leggere i messaggi che arrivano a Baobab Experience.
Nessuno dovrebbe leggere un simile orrore, perché un simile orrore non dovrebbe essere vissuto da nessuno.
Tutti dovrebbero leggere i messaggi che arrivano a Baobab Experience.
Tutti dovrebbe leggere l’orrore che stiamo compiendo.
Il 2 novembre prossimo l’intesa” Italia-Libia “sarà nuovamente rinnovata. Tacitamente. Rendendo ancora una volta il nostro paese complice di strage, di torture, stupri.
Il 2 novembre: non a caso il giorno dei Morti.

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