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Etiopia, dopo l’ennesimo attacco aereo in Tigray arrivano i colloqui di pace?

Etiopia, dopo l’ennesimo attacco aereo in Tigray arrivano i colloqui di pace? [Adi Daero]

I colloqui di pace guidati dall’Unione africana proposti per questo fine settimana sono stati ritardati per motivi logistici, hanno affermato oggi due fonti diplomatiche. (Aggiornamento delle 15.30 di venerdì 7 ottobre 2022)

Martin Griffiths, sotto segretario e coordinatore dei soccorsi di emergenza dell’ OCHA – Office for the Coordination of Humanitarian Affairs il 4 ottobre 2022 condivide parole di apprezzamento per l’accesso umanitario in Tigray:

Siamo così sollevati che oggi i colleghi umanitari sono stati in grado di girare in sicurezza nel Tigray, Etiopia, dopo diverse settimane di sospensione. Questa è una notizia incoraggiante e confido che ulteriori movimenti si svilupperanno senza intoppi. Il dialogo è l’unico modo per porre fine a questo conflitto mortale.”

Lo stesso giorno è avvenuto l’ennesimo massacro per mezzo di attacco aereo su Adi Daero, Tigray: questa volta è stata colpita una scuola usata come IDP – internal displaced persons, campo per sfollati interni.

Due operatori umanitari hanno testimoniato che sarebbero stati uccisi nell’attacco 50 persone.

Questo attacco sembra essere stato il più micidiale di orami più di 700 giorni di guerra genocida iniziata in Tigray, stato regionale etiope il 4 novembre 2020.

L’epilogo stimato da parte del governo tigrino sarebbe di 65 vittime e 70 rimaste ferite.

Disumanità nella disumanità: la precisione sul numero di civili che sono stati massacrati o feriti non è dato sapere. Lo stato regionale tigrino confinante con l’Eritrea è inaccessibile ai media e team investigativi: regione da mantenere isolata per volontà politiche del governo di Abiy Ahmed Ali. Da quando è iniziato un nuovo fronte pesante di guerra dal 24 agosto, dopo un periodo di apparente calma dato dalla dichiarazione del governo centrale di tregua umanitaria, si è bloccato completamente e nuovamente l’accesso umanitario: questo dato di fatto infatti cozza con le parole positive del coordinatore dei soccorsi di emergenza Griffits. Quel rivolo di materiale salva vita, cibo e medicinali che sono riusciti a passare in quei pochi mesi ormai stanno finendo. Poco tempo e poco materiale per risanare il blocco “de facto” durato dal giugno 2021 a marzo 2022: blocco umanitario denunciato da team investigativo ONU come crimine contro l’umanità da parte del governo etiope.

Nel recente comunicato del governo del Tigray riguardo a questo ultimo attacco aereo viene sottolineato che il numero di morti potrebbero aumentare in maniera indiretta per mancanza di cure e supporto sanitario ai feriti.

“Alla luce della grave carenza di medicinali causata dall’assedio, è probabile che anche quelli con ferite lievi per la vita soccombano per mancanza di cure.”

In aggiunta segnala che:

“Gli sfollati interni, che in precedenza si trovavano in campi IDP improvvisati ad Adiyabo, sono stati violentemente sfrattati dalle loro case nel Tigray occidentale dagli invasori genocidi.”


Approfondimento: REPORT HRW Amnesty “We Will Erase You from This Land”


“Ciò che rende l’ultimo massacro particolarmente straziante è il fatto che questi sfollati interni sono stati costretti a trasferirsi ad Adi-Daero a seguito del secondo round di invasione genocida da parte del regime di Abiy e Isaias. Il fatto che il secondo massacro di Adi-Daero sia avvenuto sulla scia di un devastante attacco aereo del 27 settembre del regime eritreo, uccidendo e ferendo numerosi civili riflette il presupposto dei regimi genocidi che non ci sarebbero conseguenze significative per il loro attacco in corso, deliberato e feroce sui civili.”

Comunicato gov. Tigray sul secondo massacro di Adi Daero
Comunicato gov. Tigray sul secondo massacro di Adi Daero

Approfondimento: Attacco aereo di Adi Daero nel giorno di Meskel


Lo stesso governo tigrino recrimina l’incapacità di agire da parte della comunità internazionale per la tutela dei diritti umani prima di tutto. Il fatto che non hanno prodotto sanzioni ai governi etiope ed eritreo fornirebbe a questi l’incoraggiamento e la legittimazione nel continuare a perpetrare atrocità sui civili… tutto in nome della “sicurezza nazionale”.

Riguardo questo ennesimo attacco alcun’altra parte ha rilasciato dichiarazioni a Reuters.

Inviti e adesioni ai colloqui di pace

Mentre continuano gli attacchi in Tigray da parte delle forze governative etiopi e degli alleati eritrei causa dell’ aumento del numero di uccisioni tra i civili, l’Unione Africana l’1 settembre ha emanato un invito ai governi etiope e tigrino per partecipare ai colloqui di pace in Sud Africa.

Invito colloqui di pace Unione Africana
Invito colloqui di pace Unione Africana

Da un comunicato rivolto specificatamente al presidente del Tigray, Debretsion Gebremichael, fa sapere che:

I colloqui di pace tra le due parti dovrebbero deliberare sui principi guida, le questioni dell’agenda, le modalità, il formato e le tempistiche per la soluzione negoziata volta a gettare le basi per una mediazione strutturata e sostenuta tra il governo federale dell’Etiopia e il TPLF, verso una risoluzione duratura del conflitto.

Aggiungendo:

I colloqui di pace saranno facilitati e guidati da S.E. Olusegun Obasanjo, Alto Rappresentante dell’UA per il Corno d’Africa ed ex Presidente della Nigeria, con il sostegno di un gruppo di illustri ed eminenti africani. Uhuru Kenyatta, ex Presidente della Repubblica del Kenya, e il dottor Phumzile Mlambo-Ngcuka, membro del gruppo dei saggi dell’UA ed ex vicepresidente della Repubblica del Sud Africa, fungerà da relatore per il processo dei colloqui di pace.

Peculiare la sottolineatura di Rashid Abdi, analista somalo che condivide un suo pensiero in proposito:

“L’appello dell’UA per colloqui di pace in Etiopia organizzati in Sud Africa ha colto tutti di sorpresa. Anche Kenyatta non è stato informato, anche se dovrebbe essere co-mediatore con Obasanjo.”

Si accoda alla domanda anche il giornalista Mwangi Maina il 5 ottobre 2022:

“Interessante il fatto che L’Unione Africana pianifichi i colloqui di pace in Sud Africa e non coinvolga gli attori chiave. La squadra del Kenya dell’ex leader Uhuru KENYATTA colta alla sprovvista, ora il Tigray dice di non essere stato consultato. Sembra che l’intero piano sia avvolto nel segreto.”

Da considerare le esternazioni di alti funzionari di governo etiope ed eritreo che pubblicamente continuano con messaggi e parole d’odio che intaccano solamente il potenziale di buona riuscita per una risoluzione pacifica.

E’ il caso di  Daniel Kibret, consigliere e guida spirituale del premier Abiy Ahmed Ali e conosciuto per il suo incitamento all’odio nei confronti dei tigrini. Ha minacciato via Twitter, scrivendo per parabole che il team negoziale del Tigray in Sud Africa non tornerà a casa.

Il messaggio d'odio di Daniel Kibret
Il messaggio d’odio di Daniel Kibret

Si affianca anche Beyene Russom, ambasciatore eritreo in Kenya e Tanzania, che pubblica:

“Un amico chiede “ascolta un po ma Debrezione c’andra ai negoziati di pace in Sud Africa?

“Si vocefera cosi” risposi.

“Allora il biglietto è andata ritorno o solo andata?”

“Non so nulla, ma perche?” Dissi

Poverino! Non sarebbe meglio che gli fanno solo andata”

Il messaggio d'odio dell' amb. eritreo Beyene Russom
Il messaggio d’odio dell’ amb. eritreo Beyene Russom

Strano anche il fatto che nei vari profili social del’ Unione Africana o dello stesso rappresentante Moussa Faki Mahamat, Presidente della Commissione dell’Unione Africana non sia stato condiviso l’appello su citato come è si è soliti fare per contesti così importanti.

La speranza per una tregua vera che porti ai negoziati ed una risoluzione pacifica è grande per milioni di persone ed anche tra la diaspora, ma c’è molto scetticismo visto questi segnali.

Non si fanno attendere la risposta dei due governi chiamati in causa.

Il governo etiope ha risposto:

Le entità che guidano i colloqui di pace dell’Unione africana hanno lanciato un invito ufficiale all’avvio dei colloqui di pace e hanno annunciato sia la data che il luogo. L’invito ufficiale dell’Unione Africana è coerente con la precedente posizione del governo etiope.

Redwan Hussein, consigliere per la sicurezza del primo ministro Abiy Ahmed attraverso la sua pagina Twitter, ha confermato l’accettazione della richiesta da parte del governo, affermando che è in linea con la posizione del governo di volere una risoluzione pacifica del conflitto.

Risposta del governo etiope ai colloqui di pace
Risposta del governo etiope ai colloqui di pace

Anche governo del Tigray ha risposto positivamente alle intenzioni dell’Unione Africana, ma con la riserva preventiva di dipanare eventuali dubbi:

“Il governo del Tigray è pronto a partecipare al proposto colloquio di pace in Sud Africa.

Ci impegniamo per una risoluzione pacifica dell’attuale conflitto. Infatti, in una dichiarazione rilasciata l’11 settembre 2022 avevamo riaffermato la nostra disponibilità a un’immediata e negoziata cessazione delle ostilità. Hai accolto con gentilezza la nostra dichiarazione lo stesso giorno e hai esortato entrambe le parti a lavorare con urgenza per un cessate il fuoco immediato e concordato di comune accordo. Sfortunatamente, poiché non è andato oltre questa affermazione iniziale, sarebbe utile al processo di pace sapere se la cessazione delle ostilità fa parte della sua agenda sostanziale.

Siamo pronti per inviare il nostro team di negoziazione in Sud Africa. Anche così, considerando che non siamo stati consultati prima dell’emissione di questo invito, abbiamo bisogno di chiarimenti su alcune delle seguenti questioni per stabilire un inizio di buon auspicio per il colloquio di pace, come ad esempio se ci saranno ulteriori fattori da invitare come partecipante , osservatori o garanti; quali ruoli prevedi per la comunità internazionale; e la logistica, come l’organizzazione del viaggio e della sicurezza per il nostro team di negoziazione.”

Risposta del governo del Tigray ai colloqui di pace
Risposta del governo del Tigray ai colloqui di pace

Il 6 ottobre Moussa Faki, Presidente della Commissione dell’Unionie Africana comunica che accoglie con favore l’impegno dichiarato delle due parti nel conflitto etiope, per il ripristino della pace e della stabilità in Etiopia. Nel comunicato ufficiale non ha menzionato e risposto alle domande legittime di Debretsion Gebremichael.

Comunicato Unione Africana
Comunicato Unione Africana

Pace diplomatica, ma le atrocità continuano visto che giugnge notizia che lo stesso giorno sarebbe avvenuto l’enesimo attacco aereo sulla citta di Shire, però non ci sono ulteriori dettagli in merito.

La comunità internazionale

Mike Hammer, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Corno d’Africa, sembra essere stato determinante nell’ottenere le disposizioni per i colloqui di pace. Dal 3 al 18 ottobre sta viaggiando tra Kenya, Sud Africa ed Etiopia “come parte degli sforzi diplomatici statunitensi in corso per ottenere l’immediata cessazione delle ostilità nell’Etiopia settentrionale e sostenere il lancio di colloqui di pace guidati dall’Unione africana”

Hammer era già riuscito a riunire il governo federale e il governo tigrino in un incontro a Gibuti all’inizio di settembre, ma un’invasione e un attacco pesante su vasta scala dall’Eritrea in Tigray aveva bloccato i discorsi diplomatici.

Giovedì Hammer ha incontrato i funzionari sudafricani. Non è del tutto chiaro il motivo per cui il Sudafrica è stato scelto come sede, ma un funzionario ha affermato che potrebbe essere stato perché entrambe le parti confidano che il Sudafrica rimarrà neutrale mentre i vicini dell’Etiopia hanno tutti un certo interesse nel conflitto.

Dal Parlamento Europeo il 5 ottobre arriva la PROPOSTA DI RISOLUZIONE COMUNE sulla recente situazione umanitaria e dei diritti umani nel Tigray, Etiopia, in particolare per quanto riguarda i minori.

Risoluzione adottata con 618 voti favorevoli, 4 contrari e 58 astenuti

L’Ambasciata etiope in Europa fa scudo e dichiara che:

Esprimiamo profondo rammarico per l’ultima risoluzione sull’Etiopia adottata oggi dal Parlamento Europeo. La risoluzione ancora una volta non ha riconosciuto la miseria di milioni di persone causata dalla belligeranza del TPLF in Afar e ad Amhara.”

Josep Borrell lo stesso giorno in seduta parlamentare europea sulla situazione umanitaria e dei diritti umani nel Tigray dichiara:

“L’Unione europea presenterà una risoluzione al Consiglio per i diritti umani che rinnova il mandato della Commissione internazionale di esperti in materia di diritti umani sull’Etiopia per consentire ulteriori indagini e meccanismi di responsabilità completi, indipendenti e trasparenti a complemento degli sforzi nazionali.” (Etiopia, report ONU sui crimini di guerra e violazione dei diritti umani in Tigray)

E aggiunge:

“L’Unione europea non dimentica la popolazione del Tigray e coloro che soffrono per questa crisi provocata dall’uomo. Sono passati due anni dall’inizio del conflitto. Non c’è più tempo da perdere .”

Intanto prosegue la catastrofe in Tigray: le parole di preoccupazione ripetute fin dall’inizio, non risolvono quella che è la guerra attualmente più lunga e mortale che perdura da ormai oltre 700 giorni. Ormai sono parole vuote per il popolo tigrino che non ha ricevuto segnali di azioni concrete per far finire violenze, abusi ed atrocità ancora in atto.

I milioni di etiopi quanto tempo riusciranno ancora a sopportare perché arrivi la fine di tutta questa disumanità?

Verità e giustizia per il Tigray

Intanto la società civile e la diaspora tigrina in Italia stanno continuando a chiedere verità e giustizia e la posizione dei leader di governo in relazione alla catastrofe umanitaria in atto in Tigray: puoi aderire all’APPELLO.

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