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Etiopia

Etiopia. Referendum sulle zone contese: scontro con il Tigray

Gli accordi di Pretoria prevedono di delineare i confini contesi tra i vari stati, oggetto di discussioni e causa di tensioni decennali. Tra il Tigray e la regione Amhara negli ultimi tempi, il tiremmolla per il Raya (Tigray orientale), il Wolkeit e Tselemt (Tigray occidentale) è arrivato ad infiammare le regioni.

Etiopia. Fino allo scoppio della guerra tra il governo federale di Addis Abeba e il Tigray (3 Novembre 2020) queste regioni sono state sotto il controllo ed amministrate dal governo tigrino. Con la guerra, tale amministrazione è stata di fatto sostituita dal governo Amhara, frutto dell’appoggio delle milizie regionali all’esercito federale etiope (ENDF) e ad un’occupazione de facto del territorio.

Welkait. Wikipedia

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Il 9 Febbraio si è tenuto un primo incontro formale tra il governo del PM Abiy Ahmed e l’amministrazione transitoria del Tigray capeggiata da Getachew Reda. Presenti all’incontro Debretsion Gebremichael, presidente del TPLF, il generale Tsadkan Gebretensae, capo della divisione di sicurezza del governo transitorio e il generale Tadesse Worede.

All’origine delle tensioni oltre l’occupazione de facto da parte di milizie Amhara di questi territori, la richiesta da parte della regione confinante di tenere dei referendum per ridefinire i confini. D’altra parte i funzionari dell’amministrazione regionale Amhara sostengono che questi territori contesi fossero originariamente sotto la giurisdizione Amhara, ceduti al governo del Tigray poco più di tre decenni fa, quando arrivò al potere l’EPRDF.

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Raya. Wikipedia

Etiopia, è stato d’emergenza nella regione Amhara

Ma gli accordi di Pretoria prevedono che questa ridefinizione avvenga attraverso gli strumenti sanciti dalla costituzione etiope. Questi devono essere restituiti al governo transitorio del Tigray, per essere definiti in tavoli successivi; un iter caldamente sostenuto dal governo transitorio tigrino.

All’inizio di Febbraio però, durante un discorso rivolto al parlamento, il PM Abiy Ahmed ha affermato di considerare la possibilità di tenere dei referendum nelle zone in oggetto per porre la parola fine alle tensioni tra le due regioni; affermazioni che hanno irritato ulteriormente la leadership politica tigrina.

Una dichiarazione del servizio di comunicazione del governo pubblicata il 2 febbraio 2024 afferma: “un referendum è stato pianificato in conformità con la costituzione ed è stato raggiunto un consenso con le regioni di Amhara e Tigray a questo proposito“.

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Tselemt. Wikipedia

La dichiarazione ha scatenato la reazione del governo tigrino che ha bollato il comunicato come “totalmente falso”, criticando il governo di Addis Abeba per aver utilizzato tale leva nel convocare la riunione tra le leadership delle due regioni, sottolineando che nessuno, né il governo federale, né quello dell’amministrazione della regione Amhara hanno l’autorità e il diritto di pianificare un referendum, avendo come unica possibilità quella di attenersi agli accordi sanciti a Pretoria ed agli step programmati nella loro attuazione.

Sebbene il governo intenda pianificare il referendum entro l’anno, il governo non ha descritto nessun percorso di transizione in tal senso. La decisione sulle aree contese è tra i punti più fragili e più rigidi contenuti negli accordi di Pretoria, che trovano l’accesa opposizione del governo di transizione del Tigray. La volontà del partito al governo (Prosperity Party) di affermarsi nel Tigray sta però alimentando e velocizzando l’agenda politica del governo.

Il governo di transizione nel Tigray infatti, avrà una durata di un anno e mezzo e il governo ha tutta l’intenzione di sostituire il Tpfl, al governo per tre decadi, con una nuova amministrazione targata “partito della prosperità”.

Sebbene il nuovo fronte riformista tigrino, capeggiato da Getachew Reda stia portando avanti il processo di transizione, il Tplf e la vecchia guardia hanno il pieno controllo sul terreno; secondo alcuni il governo di transizione non è stato in grado di amministrare il Tigray al di fuori di Mekelle.

Affermazioni forse ingenerose, che però descrivono bene la situazione politica attuale. L’accelerazione del governo federale potrebbe incunearsi tra le frizioni politiche interne al governo del Tigray, portando in breve tempo allo scontro frontale con Addis Abeba.

C’è chi sostiene che il vero obiettivo è lo scioglimento completo del Tplf e qualora esso non avvenisse, lasciando l’amministrazione regionale nelle mani del PP, il governo terrebbe in seria considerazione l’istituzione di territori completamente autonomi dalle due regioni, una terza opzione al vaglio nell’affrontare il referendum.

Difficilmente Addis Abeba lascerà irrisolta la questione, soprattutto perché i territori in questione sono di estrema importanza strategica. Il Raya è di collegamento tra il Tigray e la regione Amhara, zona sensibile nelle comunicazioni, di estrema rilevanza sul piano storico, culturale ed oggi turistico. Il Wolkeit è il confine con il Sudan ed oggi riveste un ruolo di estrema importanza nella sicurezza nazionale, a livello strategico militare.

 

 

 

 

 

 

 

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