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Comore, Azali Assoumani rieletto presidente tra le polemiche

Ieri, 16 gennaio 2024, Idrissa Said Ben Ahmad, la presidente della commissione elettorale (CENI) delle isole Comore, ha annunciato la rielezione di Azali Assoumani come Presidente della repubblica, dichiarato vincitore del primo turno delle elezioni di domenica scorsa con il 62,97% dei voti. La sua vittoria, tuttavia, è contestata dall’opposizione, che sottolinea l’inconsistenza delle cifre annunciate dalla CENI e denuncia, ancora una volta, una “mascherata elettorale“.

Le Comore sono uno Stato indipendente dell’Africa orientale formato da tre isole vulcaniche (Grande Comore, Mohéli e Anjouan) poste all’estremità settentrionale del canale del Mozambico, nell’oceano Indiano, tra il Madagascar e il Mozambico. Assoumani ha 65 anni ed è al potere dal 1999, sebbene con alcune interruzioni nei primi anni 2000, ma poi in maniera continua dal 2016; inoltre, dal 17 febbraio dell’anno scorso, il 2023, è anche Presidente dell’Unione Africana.

Secondo l’opposizione comoriana, l’ennesima elezione di Assoumani è frutto di “frodi elettorali” e di “pasticci elettorali“: “Come nel 2019, stiamo assistendo a una frode elettorale da parte di Azali Assoumani con la complicità dell’esercito“, ha dichiarato il candidato dell’opposizione Mouigni Baraka Saïd Soilihi, a nome dei cinque candidati rivali.

Dopo l’annuncio della CENI, nella capitale Moroni sono scoppiati degli incidenti, in cui la popolazione esprime, evidentemente, il proprio disaccordo. Il governo ha schierato i soldati in vari punti della città, soprattutto in corrispondenza dei luoghi dove stamattina, 17 gennaio, ci sono stati i movimenti di protesta più turbolenti.

Intanto, però, gli osservatori internazionali hanno giudicato il voto generalmente libero e trasparente, come l’ambasciata degli Stati Uniti, che ha elogiato la partecipazione del popolo comoriano al processo elettorale:

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