A causa delle devastanti di alluvioni e frane che hanno colpito l'Africa orientale, in Kenya…
Rd Congo, quasi 400 morti per alluvioni e smottamenti dovuti a forti piogge nel Sud Kivu
Le forti piogge di giovedì 4 maggio nel Sud Kivu, provincia orientale della RDCongo, hanno causato una catastrofe: il bilancio più recente riferisce di almeno 394 morti dovuti a inondazioni e smottamenti. Il terribile conteggio è stato riferito domenica 7 maggio da Thomas Bakenga, amministratore del territorio di Kalehe, in cui si trova la maggior parte dei villaggi colpiti.
“Siamo ormai a più di 390 corpi ritrovati. 142 a Bushushu, 132 a Nyamukubi e 120 sono stati appena trovati galleggianti sul lago Kivu. Da giovedì troviamo corpi ogni minuto e li seppelliamo”.
Tout a commencé par des pluies diluviennes la nuit dernière, accompagnées de vents violents. Et ce matin, les habitants du territoire de Kalehe se sont réveillés comme le jour après le déluge. 176 morts selon un premier bilan et des milliers de maisons englouties. pic.twitter.com/qJiYtQcllU
— Le journal Afrique TV5MONDE (@JTAtv5monde) May 5, 2023
Il nubifragio ha causato lo straripamento di alcuni fiumi che, a loro volta, hanno provocato frane che hanno sepolto i villaggi di Bushushu e Nyamukubi. Ha ceduto anche il fianco della collina di Nyamukubi, dove giovedì c’era il mercato settimanale.
Per domani, lunedì 8 maggio, nella RDCongo è prevista una giornata di lutto nazionale. Intanto sui luoghi devastati le autorità provinciali hanno fornito la prima assistenza: è giunta una barca piena di cibo (fagioli, farina), teloni e medicinali. Inoltre è arrivata anche una squadra di Medici Senza Frontiere per fornire più aiuto possibile.
🔴Suite aux inondations dévastatrices dans le territoire de #Kalehe, qui ont fait des centaines de morts et disparus & de nombreux blessés, une équipe d'urgence de MSF est arrivée hier à Nyamukubi et Bushushu pour soutenir les autorités locales dans les zones les plus touchées⤵️ pic.twitter.com/Vyc7r7wWMI
— MSF RDC (@MSFcongo) May 7, 2023
Il disastro è avvenuto due giorni dopo le inondazioni che hanno ucciso almeno 130 persone e distrutto migliaia di case nel vicino Rwanda, di cui ha riferito “Focus on Africa”:
Mentre sabato 6 maggio si trovava a Bujumbura, in Burundi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha sottolineato che il disastro è “un ulteriore esempio di un’accelerazione del cambiamento climatico e delle sue drammatiche conseguenze per i Paesi che non sono coinvolti nel riscaldamento globale del pianeta”.
Domenica 7 maggio è intervenuto anche il premio Nobel per la Pace 2018, il medico congolese Denis Mukwege, che in un tweet ha esortato le autorità ad “assicurare una degna sepoltura ai morti”, in polemica con le prime misure adottate, dal momento che le salme vengono accumulate in fosse comuni, una pratica che, ha aggiunto Mukwege, “denota mancanza di rispetto nei confronti dei defunti e delle loro famiglie”.
#Kalehe : les autorités doivent assurer une sépulture digne aux morts des intempéries. Suite à la proclamation du deuil national, entasser les corps dans une fosse commune témoigne d’un manque de respect des défunts et de leur famille & de l’incurie des institutions.
— Denis Mukwege (@DenisMukwege) May 7, 2023