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Rwanda, almeno 129 morti per i nubifragi

Nella notte tra martedì 2 maggio e mercoledì 3 maggio nel Rwanda occidentale e settentrionale si sono abbattute delle piogge torrenziali che hanno causato allagamenti estesi e distruzioni, in cui sono morte almeno 129 persone.
Come ha riferito l’emittente pubblica Rwanda Broadcasting Agency (RBA), che a sua volta ha riportato notizie provenienti dalle autorità regionali, i distretti più colpiti sono stati Ngororero, Rubavu, Rutsiro e Karongi.

Il governatore del territorio occidentale, François Habitegeko, ha annunciato che, per evitare ulteriori disastri, sono state trasferite temporaneamente centinaia di famiglie; ad esempio, a Manegeka sono più di 370 i nuclei familiari che sono state traslocate altrove.

Le forti piogge hanno provocato frane e straripamento dei fiumi, che a loro volta hanno danneggiato le infrastrutture, compresa la rete internet 4G, e portato alla chiusura di strade e alla distruzione di case dove, in alcuni casi, sono rimaste intrappolate tante persone. Proprio per questo, i soccorsi non sono arrivati ancora in tutto il territorio disastrato e, dunque, il bilancio dei danni e delle vittime potrebbe aumentare con il passare delle ore.

Il presidente Paul Kagame ha espresso le sue condoglianze alle famiglie colpite:

“Le mie più sentite condoglianze alle famiglie e ai parenti delle vittime delle frane e delle inondazioni che si sono verificate ieri sera nelle province occidentali, settentrionali e meridionali. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per affrontare questa difficile situazione. Sto personalmente seguendo da vicino i soccorsi”.

La stagione delle piogge rappresenta un pericolo concreto in un Paese come il Rwanda, che è composto da innumerevoli colline, la maggior parte delle quali abitate e coltivate. Ma nel caso di quest’anno, quel rischio è stato particolarmente devastante per un eccezionale aumento delle precipitazioni, al di sopra della media locale stagionale.
Prima di questa alluvione, un rapporto del ministero rwandese della gestione delle emergenze (MINEMA) indica che da gennaio al 20 aprile 2023 sono morte oltre 60 persone in almeno 408 disastri (107 tempesta, 66 temporali, 3 disastri minerari, 77 casi di fulmini, 7 frane, 13 crolli di case, 8 grandinate, 29 inondazioni e 98 incendi). Nello stesso periodo, le persone ferite sono 158, mentre le case danneggiate sono 1.205, gli ettari distrutti sono circa 600 e i capi di bestiame perduti sono 368.

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