vai al contenuto principale

Rd Congo, quasi 400 morti per alluvioni e smottamenti dovuti a forti piogge nel Sud Kivu

Le forti piogge di giovedì 4 maggio nel Sud Kivu, provincia orientale della RDCongo, hanno causato una catastrofe: il bilancio più recente riferisce di almeno 394 morti dovuti a inondazioni e smottamenti. Il terribile conteggio è stato riferito domenica 7 maggio da Thomas Bakenga, amministratore del territorio di Kalehe, in cui si trova la maggior parte dei villaggi colpiti.

“Siamo ormai a più di 390 corpi ritrovati. 142 a Bushushu, 132 a Nyamukubi e 120 sono stati appena trovati galleggianti sul lago Kivu. Da giovedì troviamo corpi ogni minuto e li seppelliamo”.

Il nubifragio ha causato lo straripamento di alcuni fiumi che, a loro volta, hanno provocato frane che hanno sepolto i villaggi di Bushushu e Nyamukubi. Ha ceduto anche il fianco della collina di Nyamukubi, dove giovedì c’era il mercato settimanale.

Per domani, lunedì 8 maggio, nella RDCongo è prevista una giornata di lutto nazionale. Intanto sui luoghi devastati le autorità provinciali hanno fornito la prima assistenza: è giunta una barca piena di cibo (fagioli, farina), teloni e medicinali. Inoltre è arrivata anche una squadra di Medici Senza Frontiere per fornire più aiuto possibile.

Il disastro è avvenuto due giorni dopo le inondazioni che hanno ucciso almeno 130 persone e distrutto migliaia di case nel vicino Rwanda, di cui ha riferito “Focus on Africa”:

Rwanda, almeno 129 morti per i nubifragi

Mentre sabato 6 maggio si trovava a Bujumbura, in Burundi, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha sottolineato che il disastro è “un ulteriore esempio di un’accelerazione del cambiamento climatico e delle sue drammatiche conseguenze per i Paesi che non sono coinvolti nel riscaldamento globale del pianeta”.

Domenica 7 maggio è intervenuto anche il premio Nobel per la Pace 2018, il medico congolese Denis Mukwege, che in un tweet ha esortato le autorità ad “assicurare una degna sepoltura ai morti”, in polemica con le prime misure adottate, dal momento che le salme vengono accumulate in fosse comuni, una pratica che, ha aggiunto Mukwege, “denota mancanza di rispetto nei confronti dei defunti e delle loro famiglie”.

Torna su