Le Rapid Support Forces, al cui comando vi è Mohamed Hamdan Dagalo (Hemedti), hanno subito…

Sudan, attacchi aerei su Nyala. Il conflitto devasta il Darfur
Due attacchi aerei che hanno colpito due zone nelle quali si svolgeva il mercato e diverse aree residenziali della città di Nyala, nel sud Darfur, hanno provocato almeno 40 morti e diverse decine di feriti. I morti sono tutti civili.

“Sono almeno quaranta i civili uccisi nell’attacco aereo che ha colpito diversi quartieri della città“, ha detto all’AFP una fonte medica da un ospedale di Nyala.
Già nei giorni passati avevamo riferito di attacchi sul capoluogo del sud Darfur, dove i combattimenti si sono man mano intensificati nell’ultimo mese. Proprio nel Darfur, regione nella quale vive un quarto della popolazione sudanese, si stanno concentrando gli scontri più cruenti tra le RSF (le forze di reazione rapida) guidate dall’ex vice di Burhan, Mohamed Hamdan “Dagalo”. e l’esercito sudanese che vanno ormai avanti da ben cinque mesi.
Secondo una stima (molto prudente) dell’ACLED (Armed Conflict Location & Event Data Project) i morti dal 15 di Aprile ammonterebbero a 7500. Gli attacchi aerei dell’ultimo mese, che stanno prendendo di mira anche Khartoum e la città di Omdurman, cuore culturale ed industriale del Sudan. Nei bombardamenti di questa mattina, proprio su Omdurman, hanno perso la vita 17 civili, mentre 51 avrebbero perso la vita a causa di bombardamenti su Khartoum, a detta del Capo della Missione ONU per i diritti umani, Volker Turk.
Una suddivisione, tra cielo e terra che vede l’esercito sudanese controllare l’aviazione, utilizzandola senza alcun discrimine nei centri abitati e le RSF padroni del campo, altrettanto prive di ogni misura sul campo.

Nel frattempo Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan, cerca di tessere la rete diplomatica per vedersi riconoscere dalle cancellerie internazionali. Nei prossimi giorni si recherà dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, per sancire accordi militari e rafforzare gli “accordi bilaterali” tra i due paesi.