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La storia di Thapelo, che rischia la vita per difendere i diritti umani in Sudafrica  

Minacce, intimidazioni, violenze, omicidi: a questo vanno incontro gli attivisti che si battono per i diritti fondamentali in Sudafrica.

Thapelo Mohapi è costretto a vivere nascosto dal 2021 a causa delle minacce di morte che riceve. È il segretario generale di Abahlali baseMjondolo (AbM), un movimento di persone coraggiose, nato nel 2005, che dedicano la vita alla lotta per i diritti delle persone in difficoltà economiche. Sotto la sua guida, l’AbM è cresciuto da 13.000 a 115.000 iscritti.

Epicentro della lotta di AbM è eKhenana, un sobborgo di eThekwini sorto nel 2018 nella provincia del KwaZulu-Natal. La maggior parte dei residenti sono migranti economici dalle zone rurali del Sudafrica che si trasferiscono per cercare una vita migliore.

Non potendo permettersi di sostenere il costo della vita nella zona, spesso finiscono per costruire case in lamiera, con accesso minimo o nullo all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. A peggiorare la situazione sono i frequenti sgomberi forzati, la brutalità della polizia e i pochi servizi pubblici.

Determinati a migliorare la vita nella comunità, gli attivisti di AbM a eKhenana hanno denunciato i casi di corruzione del governo locale e si sono impegnati per migliorare la vita delle persone avviando una scuola, una fattoria, una cucina comune e un negozio. La rappresaglia è stata spietata: solo nel 2022 tre attivisti di AbM sono stati uccisi.

Amnesty International ha lanciato una campagna per chiedere protezione per Thapelo e per tutti gli attivisti di AbM: https://www.amnesty.it/maratone/firma-un-appello-salva-una-vita/

Credits photo Participation and the Practice of Rights

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