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Kenya, restituiti alle famiglie i primi corpi del suicidio di massa della setta di Shakahola

Ieri, martedì 26 marzo, le autorità del Kenya hanno iniziato a consegnare i corpi dei 429 membri di una setta apocalittica, i cui cadaveri erano stati scoperti nell’aprile 2023 nella zona costiera di Malindi:

Fin dalle prime ricerche si capì che si era trattato di un suicidio di massa: un pastore, Paul Mackenzie Nthenge, aveva convinto i suoi fedeli a lasciarsi morire di fame «per incontrare Gesù», come hanno raccontato alla polizia locale i sopravvissuti, tutti kenioti.

Inoltre, nella sala delle preghiere della “Good News International Church” la polizia aveva trovato molte persone emaciate, denutrite e circondate da escrementi: una spaventosa scoperta che ha sconvolto il Paese.

Le autorità stanno utilizzando il test del DNA per identificare i corpi e le loro famiglie, cosicché è stato possibile restituire i primi corpi alle famiglie. Ieri l’emozione era alta all’obitorio di Malindi.

I corpi finora restituiti sono 34:

Mackenzie e dozzine di suoi collaboratori sono stati incriminati a febbraio per la tortura e l’omicidio di 191 bambini. Il processo si aprirà il 23 aprile. Il ministro dell’Interno Kithure Kindiki ha affermato che Good News International Ministries di Mackenzie era un gruppo criminale organizzato.

Mackenzie sta scontando una pena detentiva di un anno perché giudicato colpevole di gestione di uno studio cinematografico e di produzione di film senza licenza.

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