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Egitto, l’avvocata Mahienour el-Masry continua a restare in carcere, come Patrick Zaki

 
C’è grande preoccupazione, all’interno della comunità dei difensori dei diritti umani in Egitto, per la sorte di Mahienour el-Masry, avvocata pluripremiata e di fama internazionale.
 
El-Masry è stata arrestata il 22 settembre scorso al Cairo, nel corso delle proteste di massa di quel periodo, ed è stata posta sotto indagine per  “diffusione di notizie false” e “collaborazione con un gruppo terroristico nel perseguimento dei suoi obiettivi”.
 
A causa del suo impegno in favore dei diritti umani, negli ultimi cinque anni era già stata in carcere due volte: dal febbraio 2015 all’agosto 2016 e dal dicembre 2017 al gennaio 2018.  
 
I familiari non hanno più sue notizie dal 20 marzo, quando una ex compagna di prigionia del carcere di al-Qanater li ha informati che el-Masry era in buone condizioni di salute. 
 
A causa della diffusione della pandemia da Covid-19, le visite nelle prigioni sono sospese. La norma che prevede due telefonate al mese non viene rispettata.
 
L’ultimo rinnovo della detenzione preventiva di el-Masry è stato disposto, per 45 giorni, in un’udienza del 15 marzo. 
 
Questa situazione ricorda da vicino quella di Patrick Zaky, per il quale – dopo sette rinvii consecutivi – un’udienza tenutasi il 5 maggio ha disposto il rinnovo della detenzione preventiva per un periodo di tempo che al momento non è ancora noto. 
 
Patrick, asmatico e dunque soggetto a rischio di contagio, è stato visitato per l’ultima volta dai familiari il 9 marzo. Si trova nella stessa prigione, quella di Tora al Cairo, dove il 2 maggio è morto per diniego di cure mediche il video-maker Shady Habash. 
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