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Egitto, attivista e suo avvocato da 1000 giorni ingiustamente in carcere. Amnesty chiede liberazione immediata

Il 25 giugno sarà il millesimo giorno di ingiusta detenzione per il noto blogger e attivista Alaa Abd el-Fattah e per il suo avvocato Mohamed Baqer, entrambi in carcere in Egitto solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti umani.

Amnesty International ha rinnovato l’appello alle autorità egiziane affinché i due prigionieri siano immediatamente rilasciati e ha sollecitato il governo del Regno Unito a usare tutti i mezzi a sua disposizione per visitare in carcere Alaa Abd el-Fattah, che è anche cittadino britannico, e assicurare il suo rilascio.

Arrestati nel settembre 2019, Alaa Abd el-Fattah e Mohamed Baqer sono stati condannati, nel dicembre 2021, a cinque e quattro anni da un tribunale d’emergenza per “diffusione di notizie false”. Dal 2 aprile 2022 Alaa Abd el-Fattah è in sciopero della fame per protestare contro la sua ingiusta condanna, le inumane condizioni detentive e il rifiuto della direzione delle carceri di garantire i suoi diritti consolari.

“Attraverso la continua prigionia di Alaa Abd el-Fattah, le autorità egiziane stanno inviando un messaggio agghiacciante alla società civile e gettando un’ombra sulla preparazione della conferenza globale sul clima, che si svolgerà in Egitto nella seconda parte dell’anno”, ha dichiarato Amna Guellali, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.

“Dopo oltre 80 giorni di sciopero della fame, la situazione di Alaa Abd el-Fattah è diventata critica dal punto di vista fisico e psicologico. Le autorità egiziane sono responsabili della sua vita e devono immediatamente rilasciarlo”, ha aggiunto Guellali.

Allo sciopero della fame di Alaa Abd el-Fattah si è aggiunta la sorella Mona Seif, che digiuna da oltre 10 giorni. In Italia, a partire dal 28 maggio, oltre 100 persone hanno digiunato a staffetta per 24 ore in segno di solidarietà con Alaa Abd el-Fattah.

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