Il 4 agosto del 1984 nasce il Burkina Faso, il cui significato è “terra degli uomini integri” nome dato da Thomas Sankara, il suo primo presidente.
Sankara, per la sua popolazione, è ancora oggi un mito, è stato capace di vaccinare in 3 settimane oltre metà dei bambini del Paese contro febbre gialla, meningite e morbillo, di portare avanti con determinazione programmi sanitari e di scolarizzazione, di combattere la corruzione e gli sprechi della politica, primo leader africano ad avviare progetti contro la desertificazione e a trattare con l’Occidente per la cancellazione del debito estero dei Paesi africani nonché primo leader ad aver denunciato il diffondersi della piaga dell’AIDS in Africa. Durante il governo Sankara tutti i principali indici della qualità della vita migliorarono sensibilmente. Il 15 ottobre 1987 Thomas Sankara venne assassinato a Ouagadougou durante un colpo di Stato guidato da alcuni ufficiali dell’esercito, alla testa del capitano Blaise Compaoré (poi presidente del Burkina Faso fino al 2014), compagno di lotta e braccio destro di Sankara.
Il profilo diThomas Sankara
Thomas Isidore Noël Sankara , noto anche come Tom Sank, è comunemente considerato il “Che Guevara africano”; figura carismatica e teorico del panafricanismo fu il primo presidente del Burkina Faso.
Nacque a Yako nel 1949 ma all’età di diciannove anni si trasferì in Madagascar dove oltre a ricevere una formazione militare, fu letteralmente folgorato dalle teorie filo marxiste di Adama Touré (militante del Partito africano dell’indipendenza).
Fece ritorno nell’Alto Volta (cosi era denominato il Burkina Faso prima di Sankara) nel 1972; le idee di rivoluzione e di liberazione del popolo africano dall’oppressione del capitalismo straniero, spinsero lui e altri giovani ufficiali a formare un’organizzazione segreta chiamata Regroupement des Officiers Communistes (ROC), cioè Gruppo degli Ufficiali Comunisti; questa iniziò a compiere azioni di guerriglia contro il regime del colonnello Saye Zerbo, che per attutire la tensione nominò il comandante Sankara Segretario di Stato. Dopo nemmeno un anno dalla sua nomina, indignato dal lusso e dagli sprechi dell’élite militare, rassegnò le dimissioni e fu arrestato pronunciando una celebre frase: “Guai a prendere in giro il popolo”.
Nel 1982 un altro colpo di stato portò al potere Jean-Baptiste Ouédraogo; questi non potendo ignorare la popolarità del comandante Sankara, lo nominò Primo Ministro, convinto di accattivarsi le simpatie del popolo. Ma le politiche contro lo sfruttamento degli oppressi , incrinarono da subito il rapporto con Ouédraogo, raggiungendo il culmine della rottura durante la visita di Jean-Christophe Mitterrand, figlio dell’allora presidente francese François Mitterrand; in un clima di proteste e malcontento, il presidente Ouédraogo decise di arrestare Sankara e altri membri della sua corrente ritenendoli responsabili delle proteste. La notizia dell’arresto provocò una sommossa popolare che mise alle stretta il presidente costringendolo a liberare il comandante Sankara.
Alla prematura età di 35 anni fu eletto presidente, in seguito al colpo di stato guidato dal suo amico Blaise Compaoré, supportato militarmente dalla Libia.
La sua attività politica fu ispirata dalle figure rivoluzionarie del tempo, Castro e Che Guevara; definendo la sua ideologia antimperialista, si rifiutò di pagare il “debito” verso le potenze occidentali e sollecitò tutti i paese africani a fare la medesima cosa, guadagnandosi così la scomoda antipatia degli USA e della NATO. Condannò, durante un discorso all’ONU, l’imperialismo e lo sfruttamento delle popolazioni oppresse, avanzando richieste di espulsione per Israele e per il Sud Africa, colpevole, in quel periodo, di detenere in prigione Nelson Mandela.
Nella foto Thomas Sankara