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Sud Sudan, massacrati tre bambini. La comunità di Juba insorge

Naomi aveva 9 anni, due più di Blessing Seven, la sorellina minore, e Nor Edward Jami, 4, unico maschietto e piccolo di casa. Sabato 1 agosto, Gilda Gideon, la madre dei tre piccoli, li lascia soli a casa per andare nel vicino ambulatorio per farsi un’iniezione. Al suo ritorno ha trovato i corpi senza vita dei suoi bambini, letteralmente massacrati.
“L’uccisione selvaggia di questi tre bambini incarna la più alta decadenza morale e il grave stato di anarchia in cui il Sud Sudan è precipitato” ha dichiarato Suba Manuel, portavoce del National Salvation Front (NAS) che ha condannato il barbaro omicidio e ha assicurato alla popolazione del Sud Sudan che “verrà il giorno in cui questi continui incessanti omicidi e crimini nel paese sotto Salva Kiir si fermeranno e prevarrà la giustizia.
Il Nas, oltre a esprimere le condoglianze ai genitori e ai parenti dei bambini, ha voluto cogliere il momento per risvegliare le coscienze dei sud sudanesi per questo inconcepibile atto.
Negli ultimi anni, sotto la presidenza di Salva Kirr, la situazione della sicurezza già precaria in tutto il paese è ulteriormente degenerata, trasformandosi in uno stato di totale anarchia con decine di omicidi e crimini che rimangono per lo più irrisolti.

“Il regime del presidente Salva Kiir promuove un ambiente in cui individui e gruppi di persone si sentono liberi di violare la legge impunemente” è l’accusa del Fronte di salvezza nazionale.

“Ii governo ha sempre sponsorizzato i crimini di stato contro il popolo del Sud Sudan utilizzando assassini che rimangono anonimi come dimostra il recente assassinio del procuratore generale dell’Alto Nilo, Thomas Aban Akol Ajawin” si legge nella dichiarazione ufficiale del Nas
L’orrore del crimine ha sconvolto la comunità in cui vivevano che mai come questa volta si è unita per assicurare il colpevole alla giustizia. Una campagna di verità senza precedenti su cui vi terremo aggiornati su Focus on Africa grazie alle nostre fonti dirette.

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