vai al contenuto principale

World day contro violenza donne, la storia di Adina: sfregiata da ex aiuto vittime come me

Botte e insulti, poi coraggio, denuncia e resilienza. E’ questa la storia di una trentenne di origini africane, da anni residente in provincia di Monza, che della sua esperienza di donna vittima di violenze e stalking ha fatto una battaglia per aiutare altre donne. Il suo ex compagno, 42 enne originario del Senegal, è stato arrestato nelle scorse ore dai carabinieri per stalking e lesioni, dopo una breve fuga. Lei, dopo quattro anni di abusi e soprusi, lo ha denunciato riuscendo a ottenere un divieto di avvicinamento dopo che il 16 novembre è stata ferita a bottigliate al volto e alle gambe. L’Africa nel cuore e l’Italia nello sguardo, determinata a costruirsi una vita felice nel nostro paese, Adina – nome di fantasia per proteggere l’identità della donna – si è stabilita nel monzese qualche anno fa, ha trovato un lavoro e si è innamorata. Lui, di qualche anno più grande, senegalese, l’ha corteggiata per settimane, poi hanno deciso di andare a vivere insieme. Da quel momento la sua vita si è trasformata in un incubo fatto di ingiustificata violenza. A quanto emerso dalle indagini, il compagno l’ha denigrava e l’ha vessava. E se lei osava ribellarsi, la picchiava. Quattro anni di inferno trascorsi tentando di nascondere sotto magliette sempre più lunghe i segni delle botte sul corpo e le ferite dell’anima dietro a un sorriso forzato. Fino a quando, esausta, ha trovato la forza di dire basta. Ai carabinieri della compagnia di Desio (Monza), la donna ha raccontato la sua storia e ha denunciato l’ormai ex. Seguita da un’associazione che si occupa di violenza sulle donne, Adina ha compreso di non essere sola e di non essere la sola, scegliendo di unirsi alle volontarie per aiutare altre donne come lei. Violando il divieto di avvicinamento il suo ex però non ha mai smesso di pedinarla e di tormentarla con telefonate continue, fino ad arrivare a “punirla” per la sua decisione di vivere libera, sorprendendola vicino casa e colpendola con un collo di bottiglia rotto. Nonostante la brutale aggressione, la donna continua la sua battaglia, protetta in una struttura dedicata. Un messaggio di speranza in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Torna su