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Senegal, necessaria un’inchiesta indipendente sulle uccisioni dei manifestanti

Amnesty International ha sollecitato le autorità senegalesi ad avviare immediatamente un’indagine indipendente e trasparente sulla morte di almeno 23 persone, tra cui tre bambini, nella repressione delle proteste del 1° e del 2 giugno. Durante le proteste, le forze di sicurezza hanno anche ferito 390 persone.

Le manifestazioni erano nate spontaneamente, soprattutto a Dakar, Ziguinchor e Kaoalack, dopo la condanna dell’oppositore politico Ousmane Sonko a due anni di carcere per “corruzione dei giovani”. 

L’indagine dovrà fare luce anche sulla presenza di uomini armati in abiti civili in appoggio alle forze di sicurezza, ampiamente documentata dalle immagini filmate. In una conferenza stampa, il 4 giugno, le autorità hanno negato la presenza di membri delle forze di sicurezza privi di identificativi parlando di “forze occulte” venute dall’estero per infiltrarsi tra i manifestanti. 

Nei giorni delle proteste, così come in quelli successivi, le autorità hanno sospeso l’accesso a internet e alle piattaforme social. È stato interrotto il segnale dell’emittente Walf Tv e anche il canale YouTube dal quale aveva cercato di proseguire le trasmissioni è risultato disturbato. 

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