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Rd Congo: gli incontri di Papa Francesco con i religiosi e i vescovi congolesi

Gli ultimi due incontri pubblici di Papa Francesco nel suo viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo sono stati dedicati al clero: nel pomeriggio di mercoledì 2 febbraio nella cattedrale di Kinshasa con i sacerdoti, i diaconi, i seminaristi e le persone consacrate del Paese, e nella mattina di giovedì 3 febbraio con i vescovi della Conferenza episcopale nazionale del Congo (CENCO) presso la sede centrale.

Il primo di questi due appuntamenti si è tenuto in occasione della Giornata mondiale della vita consacrata, presso la Cattedrale di Nostra Signora del Congo, costruita nel 1947 e in cui si distinguano il pavimento in cotto originale e l’affresco sull’altare che rappresenta un Cristo africano. Qui il sommo pontefice ha ricordato ai religiosi di resistere alla “mediocrità spirituale”, alle “comodità mondane” e alla “superficialità”, invitandoli incarnare il cambiamento che predicano per la società. Nella gestione delle scuole e delle chiese cattoliche, sacerdoti e religiosi sono spesso accusati di ricerca del profitto, per cui, ha detto il Papa, “invece di servire il Vangelo, ci preoccupiamo di gestire le finanze e alcuni affari che ci avvantaggiano. Che questo vizio che vorremmo estirpare negli altri e nella società non trovi mai radice in noi”.

Tuttavia, ha aggiunto Papa Bergoglio, nonostante le “condizioni difficili e talvolta pericolose” in cui la Chiesa congolese svolge la sua missione, in questo Paese “c’è anche molta gioia nel servizio del Vangelo e le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata sono numerose”.

Nel secondo appuntamento, stamattina prima di lasciare la RDC e volare in Sud Sudan, il Pontefice ha tenuto un discorso di circa 20 minuti ai vescovi congolesi, che ha ringraziato per il loro servizio, il loro “zelo pastorale” e la loro testimonianza. Ricordando le sfide e le difficoltà che la CENCO deve affrontare quotidianamente in un Paese che attraversa tante difficoltà, il Papa ha ribadito l’importanza della misericordia e del perdono: “Perdonate sempre; prendete dei rischi e perdonate sempre”.

E poi ha aggiunto che bisogna “sradicare le piante velenose di odio ed egoismo, rancore e violenza; demolire altari del denaro e corruzione; edificare una convivenza di giustizia, verità e pace. Che il Congo sia terra benedetta e felice, mai più violentata e insanguinata”:

Tra i due appuntamenti, nella serata del 2 febbraio, Papa Francesco ha incontrato 85 gesuiti, come accade sempre nei suoi viaggi apostolici:

Un filo rosso unisce i discorsi del Pontefice in questi giorni congolesi, oltre al tema specificamente religioso, ossia la costruzione della pace, che passa anche per l’informazione, accurata e imparziale. Il Pontefice ha ripetuto in ogni occasione che il disinteresse per l’Africa da parte dei media internazionali non è più accettabile, che il silenzio su quanto accade a “Bunia, Beni-Butembo, Goma, Masisi, Rutshuru, Bukavu, Uvira, luoghi che i media internazionali non citano quasi mai” non è più giustificabile.

 

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