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Nigeria, il rapporto di Amnesty International: un assalto devastante all’infanzia

L’ultimo decennio di conflitto tra l’esercito federale e il gruppo armato Boko haram nel nordest della Nigeria è stato un’assalto all’infanzia su scala devastante. Lo ha dichiarato oggi Amnesty International, pubblicando un rapporto di quasi 100 pagine nel quale paventa il rischio che un’intera generazione vada perduta, tra traumi e impossibilità di riprendere il percorso educativo.
Boko haram ha costantemente attaccato le scuole e, tra le sue varie atrocità, ha rapito enormi numeri di bambine e bambini facendone soldati o mogli.
Una ragazza di 17 anni che è fuggita da Boko haram dopo essere stata rapita e tenuta in prigionia per quattro anni ha descritto la vita nella foresta di Sambisa: “Il [mio] perfido ‘marito’ mi picchiava sempre… Le mie attività giornaliere comprendevano la preghiera, cucinare se c’era del cibo, [e] andare a lezione di Corano. Non era permesso nessuno spostamento e non si poteva andare a trovare gli amici. È stata un’esperienza terribile e ho assistito a diverse punizioni: fucilazioni, lapidazioni o fustigazioni”.
La ragazza e la maggior parte delle altre ex “spose” bambine intervistate da Amnesty International, tra le quali alcune che erano tornate con dei bambini nati durante la prigionia, hanno ricevuto poca o nessuna assistenza nel rientrare a scuola, procurarsi i mezzi di sostentamento o accedere a un sostegno di natura psicosociale. 
Il rapporto descrive anche il fallimento del programma di reintegrazione degli ex bambini soldato, generosamente finanziato dalla comunità internazionale, che non si è rivelato altro che un sistema di detenzione prolungata e illegale. Decine di migliaia di detenuti sono tenuti in condizioni talmente estreme da costituire tortura.
Il rapporto è scaricabile a questo indirizzo:
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