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Migranti, una 17enne vittima di abusi in Libia tra i naufraghi sbarcati a Brindisi

Una drammatica storia emerge dal recente sbarco a Brindisi della nave Life Support di Emergency. Una giovane di soli 17 anni, tra i 118 migranti a bordo, ha reso noti gli orrori subiti durante la sua permanenza nei centri di detenzione in Libia. La ragazza, proveniente dall’ Eritrea, ha raccontato di essere stata vittima di abusi sessuali e psicologici. I soccorsi sono stati effettuati a seguito di due imbarcazioni in difficoltà nelle acque internazionali della zona Sar maltese. Oltre alla giovane, quattro minori non accompagnati sono stati identificati tra i migranti, tutti provenienti da diverse regioni, tra cui Eritrea, Etiopia, Sudan, Bangladesh, Pakistan, Siria, Egitto e Palestina. Dopo lo sbarco, la giovane e altri tre minori sono stati trasferiti in una struttura nella provincia di Brindisi, mentre altri tre migranti sono stati portati in ospedale per accertamenti. La prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, ha elogiato la sinergia operativa tra le autorità e ha sottolineato l’importanza di fornire una giusta accoglienza in situazioni del genere. La prefetta ha anche comunicato le destinazioni dei migranti, indicando che i minori non accompagnati rimarranno a Brindisi, mentre altri saranno distribuiti in Emilia Romagna e Campania, seguendo le direttive del ministero dell’Interno. In questo contesto, emergono non solo le sfide legate alla gestione dei flussi migratori, ma anche la necessità di affrontare le problematiche legate agli abusi e alle violenze che molti migranti, in particolare i più giovani, possono subire lungo il percorso migratorio.

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