Quando si scrive di Mauritania non si può non aprire una finestra sulla situazione delle donne che aldilà dell’ etnia , da sempre vengono maltrattate e dimenticate senza mai ottenere giustizia.
Il problema è certamente la legislazione interna in materia cheevidentemente richiede un urgente ed efficace intervento.
In questi ultimi mesi, seppur in emergenza post COVID-19, attivisti ed attiviste del Movimento IRA Mauritania sono scesi in piazza per allertare l’opinione pubblica tutte le forze politiche in campo li oggi per chiedere degli interventi che rivedessero la legislazione.
Ogni giorno in tutto il paese bambine e giovanissime donne vengono violate e uccise, molte scompaiono senza che nessuno reclami giustizia.
Oggi in Mauritania all’opposizione c’è l’illustre deputato e difensore dei diritti umani Biram dah Abeid che ad ogni occasione possibile non smette di richiamare alle responsabilità i Ministri in carica e le varie personalità del mondo religioso che in Mauritania tanto contano nella vita quotidiana di questa popolazione. Si sa, in Africa le donne fanno ancora tanti figli e sono loro le vere custodi della società svolgendo ogni tipo di lavoro e quasi sempre lavorando duramente dietro le quinte di una società che stenta a tutelare i diritti della sua popolazione giovane che, in questo paese, è pure in netta maggioranza.
La legge attuale non è efficace e da sempre inapplicata perché lontana dal tessuto sociale e dai comportamenti locali essendo unmero riflesso di protocolli e normative internazionali che la Mauritania ha ipocritamente ratificato.” La legge deve diventare più dura solo cosi potrà scoraggiare i violentatori” questo il life motiv della conferenza stampa di Biram dah Abeid.
Intanto il deputato e presidente dell’IRA Mauritania ha salutato con gioia l’impegno dell’attuale Ministro dell’Interno che ha promesso di lavorare insieme all’ immediata risoluzione dell’annoso problema che riguarda la vera forza della società civile: le donne. In Mauritania come ovunque la speranza è donna.Staremo a vedere. La sensibilizzazione tra la gente non puo’ che continuare sperando che presto si arrivi ad una legislazione trasparente che tuteli i diritti e le libertà delle donne del paese sub-sahariano.