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Ruanda, a processo il direttore dell’albergo che salvò 1200 persone dal genocidio 

Questa mattina Paul Rusesabagina è comparso di fronte a un giudice, nella prima udienza di un processo che si teme lungo e complesso.

Rusesabagina è noto al mondo per aver accolto e protetto, nel 1994, 1200 persone nel suo hotel di Kigali, salvandole dal genocidio. Alla sua storia è ispirato il film “Hotel Rwanda” del 2004.

Meno noto è il suo impegno di oppositore, dalla diaspora, del governo del Fronte patriottico ruandese. Tuttora è il presidente del Movimento per il cambiamento democratico del Ruanda, una coalizione di gruppi di opposizione che comprende un movimento fondato dallo stesso Rusesabagina.

Il braccio armato di questo movimento, le Forze di liberazione nazionale, cui Rusesabagina ha dichiarato pubblicamente pieno sostegno, ha rivendicato due attentati compiuti in Ruanda nel 2018.

Rusesabagina è indagato per atti di terrorismo, incendio doloso, sequestro di persona e omicidio.

Ci sono forti preoccupazioni, tuttavia, sull’andamento del processo: Ruseabagina non ha potuto nominare un avvocato di propria fiducia ed è stato costretto a sceglierne uno dall’elenco di quelli iscritti all’Ordine degli avvocati.

Non è neanche chiaro cosa sia accaduto dal 27 agosto, il giorno in cui Rusesabagina contattò la famiglia al rientro negli Emirati arabi uniti, al 31 agosto, quando è stato mostrato alla stampa nella capitale ruandese. Le autorità di Dubai hanno dichiarato che è ripartito volontariamente su un jet privato, quelle del Ruanda negano che si sia trattato di un rapimento.

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