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Fermiamo la deriva tra Europa e Africa prima che sia troppo tardi

Il rapporto ultra secolare tra Africa e Europa sta cambiando. Vedo una deriva che non si era determinata nemmeno dopo la schiavitù, dopo la colonizzazione, provocata dalle centinaia, migliaia di morti africani nei fondali del Mar Mediterraneo, quel mare che doveva diventare il mare del dialogo, dell’ apertura come scrive Senghor. Il luogo dove si dovevano incontrare le civiltà negro africane arabo berbere e greco-romane per dialogare.
Quel mare oggi,
come denuncia Nigrizia da tantissimi anni, è un gigantesco cimitero a cielo aperto. A determinare questa deriva anche le narrazione che degli immigrati dell’ Africa vengono fatte nei giornali da parte de autorevoli politici italiani.
Nel saldo economico e geopolitico del faccia a faccia esclusivo tra Europa e Africa quest’ultima ci ha perso e ci sta perdendo da cinque secoli. Per recuperare questo gup è necessario mutare atteggiamento verso l’Africa. A cominciare dalla narrazione che di essa si fa.
Se ci crediamo può essere un compito di questo spazio, di noi tutti, dei demiurghi che aiutino lo spazio euro africano a crearsi. Questo lo dobbiamo fare con tenacia, con intelligenza, realizzando il decentramento narrativo sulle cose africane, cioè vedere le cose una volta tanto dal punto di vista degli altri. Dal punto di vista di coloro che vivono l’Africa e quindi accreditare e legittimare in Italia l’auto dichiarazione degli africani sull’Africa, su loro stessi. 

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