Skip to content
Diritti umani

Egitto, resta in carcere Patrick Zaki. Nuova udienza tra un mese e mezzo

Altri 45 giorni di carcere per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato di rientro in Egitto lo scorso febbraio. Il numero delle udienze, reali e fittizie, per confermare la detenzione preventiva si sono susseguite di settimana in settimana. Sono state di sicuro almeno 10. E così il numero dei giorni che Patrick…

Altri 45 giorni di carcere per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato di rientro in Egitto lo scorso febbraio.
Il numero delle udienze, reali e fittizie, per confermare la detenzione preventiva si sono susseguite di settimana in settimana. Sono state di sicuro almeno 10.
E così il numero dei giorni che Patrick sta trascorrendo in detenzione illegale e arbitraria aumenta di volta in volta. Ad oggi, 13 luglio, sono 158. Diventeranno, purtroppo, 203.
Tutti speravamo che le cose ieri andassero diversamente: sembravano esserci le parvenze di un’udienza vera, con imputato avvocati e giudici in carne e ossa.
Invece, niente. Sono stati disposti altri 45 giorni di detenzione preventiva.
Il disegno di un sistema giudiziario piegato alle strategie repressive del presidente egiziano al-Sisi prosegue: protrarre la detenzione preventiva fino al massimo dei due anni (e non poche volte si è andati anche oltre) consentiti, per far dimenticare le storie di dissidenza pacifica, di attivismo, di giornalismo indipendente, di avvocatura al servizio dei diritti umani.
Mentre si moltiplicano i gesti di solidarietà dei comuni italiani che conferiscono la cittadinanza onoraria a Patrick, delle associazioni, di qualche parlamentare e di tante e tanti utenti della Rete che rilanciano l’appello per la sua scarcerazione, non arriva alcuna parola da parte del governo italiano, la cui impotenza politica nei confronti della controparte egiziana è ormai da tempo acclarata.

Articoli correlati
Torna su