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Ruanda, un altro oppositore politico assassinato mentre continuano le sparizioni forzate
Syldio Dusabumuremyi, coordinatore nazionale delle Forze democratiche unite (Fdu) – Inkingi, un gruppo politico di opposizione del Ruanda non riconosciuto ufficialmente, è stato accoltellato a morte la sera del 23 settembre nel distretto di Muhanga.
Le prime indagini hanno portato a due arresti e questa è una notizia positiva, dato che questa solerzia investigativa non è stata mostrata nelle precedenti occasioni in cui esponenti delle Fdu-Inkingi sono stati presi di mira.
Di Eugène Ndereyimana, scomparso il 15 luglio, si sono perse le tracce. Degli assassini di Anselme Mutuyimana, assistente della presidente delle Fdu-Inkingi Victorie Ingabire ritrovato morto il 9 marzo nella foresta di Gishwati, non si hanno notizie.
Andando a ritroso, il vicepresidente Boniface Twagirimana è “evaso” (le virgolette sono d’obbligo) il 7 ottobre 2018 dalla prigione di Mpanga e da allora risulta scomparso.
Jean Damascene Habarugira, esponente locale delle Fdu-Inkingi del distretto di Ngoma, è stato ritrovato morto nel maggio 2017.
Nel marzo 2016 è sparita Illuminée Iragena, esponente di primo piano delle Fdu-Inkingi mentre la presidente Victoire Ingabire era in carcere. Si teme sia stata arrestata, torturata e uccisa in carcere ma nessuno ha ancora fornito notizie sulla sua sorte.
Per molti versi il Ruanda – risorto dal genocidio del 1994 – è la “storia di successo” africana: per come tratta gli oppositori e indaga sulle violazioni dei diritti umani che hanno subito, decisamente no.