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Diritti violati in Egitto, dura risoluzione del Parlamento europeo

L’Unione europea deve subordinare i propri rapporti con l’Egitto “al conseguimento di progressi nelle riforme delle istituzioni democratiche, dello stato di diritto e dei diritti umani” e “la cooperazione nei settori della gestione della migrazione o della lotta al terrorismo […] non dovrebbe andare a scapito delle continue pressioni per il rispetto dei diritti umani e la rendicontabilità per le violazioni dei diritti umani”.
Così è scritto, nero su bianco, nella risoluzione adottata il 18 dicembre dal Parlamento europeo sul deterioramento della situazione dei diritti umani in Egitto. I voti a favore sono stati 434, i contrari 49 e le astensioni 202.
Il testo della risoluzione riafferma la necessità che l’Unione europea prenda atto delle gravissime violazioni della libertà di espressione e della repressione delle libertà fondamentali in Egitto, riproponendo tutte le preoccupazioni che le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso in questi anni nei propri rapporti di ricerca.
Di fronte alla tragica realtà fatta di arresti e detenzioni arbitrarie e torture, che vede difensori dei diritti umani come Patrick Zaki da oltre 10 mesi in carcere con un’accusa di terrorismo e dopo la risoluzione odierna del Parlamento, l’Unione europea non può più continuare a voltare lo sguardo privilegiando esclusivamente gli aspetti economici e commerciali della relazione con l’Egitto.
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