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Repubblica Democratica del Congo, i ribelli dell’M23 si lasciano alle spalle una scia di sangue

Il ritiro, iniziato a gennaio, del gruppo armato Movimento 23 marzo (M23) da alcune aree della provincia del Nord Kivu ha fatto venire alla luce credibili prove di stupri di massa e uccisioni sommarie.

Per questo motivo Amnesty International ha sollecitato il governo di Kinshasa e le Nazioni Unite a indagare con la massima urgenza, a fornire assistenza alle vittime – soprattutto alle donne sopravvissute allo stupro – abbandonate a sé stesse e a proteggere la popolazione civile da ulteriori attacchi.

La ritirata dell’M23, oltretutto parziale, non ha infatti significato la fine delle violenze. Si segnalano infatti uccisioni di civili da parte delle Forze alleate democratiche e di altri gruppi armati, soprattutto nella zona di Beni e nella provincia dell’Ituri.

 

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