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Africa Day, presentato “L’Africa MEDIAta”, rapporto sui temi oscurati dal mainstream

in occasione della Giornata Mondiale dell’Africa (25 maggio) Amref ha lanciato il secondo report L’Africa MEDIAta, a cura dell’Osservatorio di Pavia. Analisi e dati di quanto il Continente africano sia presente nei media tradizionali, ma anche nei film e nelle serie per i bambini e adolescenti.
È stato inoltre presentato il trailer del nuovo video di Veltroni all’evento, in cui erano presenti anche gli attori della serie Netflix Zero, la star dei bambini – la conduttrice di Rai Yoyo – Carolina Benvenga, il Direttore de La Stampa Giannini, Mackda Ghebremariam Tesfau’ – Sociologa e attivista di Razzismo Brutta Storia; Luca Milano – Direttore Rai Ragazzi. A moderare l’evento Federica Lodi, giornalista Sky.
Durante l’incontro si è parlato dell’Africa in ombra.
Tra gli effetti dell’emergenza sanitaria Covid-19 e delle sue drammatiche conseguenze, vi è la progressiva scomparsa mediatica, nel corso del 2020, di temi, eventi e Paesi dell’Africa.
Il Rapporto 2021 – disponibile sul sito www.amref.it – registra una drastica diminuzione dell’attenzione complessiva per l’Africa nel 2020 – sulla stampa, nei notiziari e nei programmi di informazione – in ragione soprattutto della ristrutturazione delle agende a causa della pandemia.
L’analisi di sei quotidiani nazionali – nel periodo 1 luglio 2019/28 febbraio 2021 – rileva che la media mensile di notizie in prima pagina, dedicate all’Africa, per testata, è pari a 10. Una media inferiore del 55% rispetto alla rilevazione 2019, che prendeva in esame in primi sei mesi dello stesso anno. Sul versante “Africa qui” – le notizie relative all’Africa e ai suoi protagonisti nel contesto italiano – spicca una drastica diminuzione del tema immigrazione nel corso del 2020, sopraffatto dai temi sanitari. Per “Africa là” il tema Guerra e terrorismo è al primo posto col 34,4%, mentre il Covid all’1,7%.
Nei notiziari del prime time – nello stesso periodo – vi è l’1,6% di notizie a tema Africa. I due picchi di attenzione sono tra dicembre e gennaio 2019, con la crisi libica e a febbraio 2021, con l’uccisione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, del carabiniere e dell’autista che viaggiavano con lui. Temi prevalenti riguardanti i Paesi africani sono: guerra/terrorismo (32,9%); politica (28,7%); migrazione (12%). Chiudono sport (2,1%) e cultura (1,3%).
Nei programmi di informazione e di infotainment – analizzati 91 programmi di sette reti generaliste, nel periodo 1 gennaio/31 dicembre 2020 – sono state 3217 le citazioni all’Africa e agli africani. Di queste solo 1/3 (1.049) erano riferimenti specifici a quella che il report definisce “Africa là”; quindi un riferimento ogni 58 ore di programmazione. La pandemia di Covid-19 ha raccolto il 13% dei riferimenti all’Africa.
L’Africa su Facebook – 8419 post analizzati di 18 pagine media e 21 organizzazioni umanitarie, nel periodo 1 gennaio/31 dicembre 2020 – vedono due parole chiave al vertice delle tematiche: “Libia” per i media; “Sviluppo” per le Ong. Due termini che – secondo i ricercatori – inquadrano due prospettive opposte.
La novità del 2020, almeno nell’informazione, è sull’“Africa qui” in merito ai temi del razzismo e dei diritti delle minoranze etniche, a seguito dall’uccisione di George Floyd e dei movimenti di protesta che ne sono conseguiti, Black Lives Matter. Tali temi, riferiti ad afrodiscendenti e migranti presenti in Italia, erano del tutto marginali e legati a specifici eventi, nelle rilevazioni precedenti..
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