vai al contenuto principale

No a impunità: richieste di Amnesty alle autorità sudanesi

Tra coloro che in Sudan, oltre all’ex presidente Omar al-Bashir, hanno rassegnato le dimissioni c’è Salah Gosh, l’ex capo del famigerato Niss (il Servizio nazionale per l’intelligence e la sicurezza).
 
Nel suo ruolo, Gosh ha diretto la repressione mortale nei confronti dei manifestanti scesi in piazza nei quattro mesi scorsi.
 
Per evitare che le sue dimissioni significhino oblio e dunque impunità, Amnesty International ha chiesto alle nuove autorità sudanesi di indagare su Gosh e sulle sue responsabilità nelle uccisioni, negli arresti arbitrari, nelle torture e nelle ulteriori violazioni dei diritti umani commesse contro i manifestanti.
 
Le nuove autorità che hanno assunto il potere in Sudan dovranno prendere tutte le misure necessarie per indagare sulle atrocità del passato lontano e recente e per evitare che si ripetano i terribili crimini di diritto internazionale cui abbiamo assistito negli ultimi 30 anni.
 
Sarà anche fondamentale che, contrariamente a quanto dichiarato subito dopo il colpo di stato militare, l’ex presidente Omar al-Bashir sia consegnato al Tribunale penale internazionale, dove deve rispondere di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nel Darfur.
 
Riccardo Noury è portavoce di Amnesty Italia
Torna su