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Rwanda, abolito il visto d’ingresso per tutti gli africani; il Kenya lo farà entro la fine dell’anno

Il Rwanda ha annunciato che consentirà a tutti gli africani di viaggiare nel Paese senza visto, permettendo cioè la libera circolazione delle persone del continente. L’annuncio è stato fatto dallo stesso presidente Paul Kagame nella capitale rwandese, Kigali: “Qualsiasi africano può prendere un aereo per il Rwanda quando vuole e non pagherà nulla per entrare nel nostro Paese”, ha affermato Kagame durante il 23° vertice globale del World Travel and Tourism Council.

Kagame ha sottolineato il potenziale dell’Africa come “destinazione turistica unificata” per un continente che, secondo i dati delle Nazioni Unite, fa ancora affidamento sul 60% dei suoi turisti provenienti da Paesi terzi.

Il presidente rwandese ha aggiunto che “gli africani sono il futuro del turismo globale poiché la nostra classe media continua a crescere rapidamente nei decenni a venire“. Ora non si aspetta altro che l’atto formale di questa misura, che renderà il Rwanda il quarto Paese africano a rimuovere le restrizioni di viaggio per gli africani, dopo Gambia, Benin e Seychelles.

Si tratta di scelte politiche ambiziose, perché ambiscono a rivaleggiare con la zona Schengen dell’Europa, la quale permette e promuove la libera circolazione delle persone e del commercio. E su questa scia si sta muovendo anche il Kenya, il cui presidente William Ruto, in una conferenza a Brazzaville, ha annunciato l’intenzione di consentire a tutti gli africani di recarsi nel Paese dell’Africa orientale senza visto entro il prossimo 31 dicembre: “Quando le persone non possono viaggiare, gli uomini d’affari non possono viaggiare, gli imprenditori non possono viaggiare, diventiamo tutti dei perdenti netti”.

Viaggiare senza visto all’interno del continente è un obiettivo dell’Unione Africana (UA) da almeno dieci anni. Esistono accordi regionali e accordi bilaterali su questo tema, come di recente tra Uganda e RDCongo, ma più ampiamente i progressi verso l’eliminazione delle restrizioni procedono, anche se lentamente.

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