Il prossimo 20 dicembre 2023 si terranno le elezioni generali nella Repubblica Democratica del Congo e ieri l’Unione Europea ha risposto favorevolmente a un invito del Ministero degli Affari Esteri congolese di essere presente con una missione di osservazione elettorale.
Fra un mese e mezzo le elezioni congolesi prevedono un triplo scrutinio, perché ci saranno le attese elezioni presidenziali, ma anche quelle provinciali e nazionali. Tra pochi giorni, il 19 novembre, è previsto l’inizio della campagna elettorale e l’Unione Europea sarà presente con una missione di osservazione del corretto svolgimento democratico della consultazione, come ha comunicato ieri Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri, di cui l’eurodeputata svedese Malin Björk, membro del gruppo di sinistra al Parlamento europeo, sarà alla testa della missione.
#RDC: La députée européenne Malin Björk a été nommée chef de la Mission d'observation électorale de l'Union européenne en République démocratique du Congo par Josep Borrell, Haut représentant de l'U.E pour les affaires étrangères et la politique de sécurité. pic.twitter.com/lKV3TrHQGg
— acpcongo.com (@acprdc_Officiel) November 6, 2023
Entro questo mese di novembre arriveranno tredici esperti, ai quali si aggiungeranno 42 osservatori a lungo termine con lo scopo di seguire soprattutto la campagna elettorale e, infine, si uniranno altri 12 osservatori a breve termine, quando le elezioni saranno ormai prossime. La missione continuerà anche dopo il giorno delle elezioni, poiché sarà necessario vigilare fino alla fine del processo, dopodiché sarà pubblicata una relazione finale sull’esito delle elezioni e una serie di raccomandazioni per il futuro.
Questa missione di osservazione elettorale europea avviene nonostante l’UE non abbia attualmente un ambasciatore nella RDCongo, dal momento che l’ex ambasciatore, Jean-Marc Chataignier, ha finito il suo mandato lo scorso agosto e il suo sostituto, Berlanga Martinez, non ha ancora presentato le sue credenziali al presidente Félix Tshisekedi.