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Grazia per Patrick Zaki. A 24 ore dalla condanna la svolta inattesa

L’Egitto concede la grazia a Patrick Zaki

Di Nicola Comparato

“”Se ieri era un giorno catastrofico oggi è un giorno di felicità. E’ importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo, se questo provvedimento non lo contempla, anche che sia abolito il divieto di viaggio. E questa piazza che si sta riempiendo al Pantheon, se un’ora fa era preoccupata, ora è una piazza felice”. Le prime parole di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia e firma di Focus on Africa, commentando la grazia concessa a Patrick Zaki”.

L’incubo finalmente è finito. Quest’oggi, dopo la condanna a 3 anni di reclusione (dei quali quasi due già scontati) pronunciata ieri, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha deciso di concedere la grazia al ricercatore Patrick Zaki. Oltre al caso Zaki, il presidente egiziano ha concesso la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l’avvocato del noto prigioniero politico Alaa Abdel Fattah. Tornando a Patrick Zaki, il giovane neolaureato (titolo ricevuto a distanza pochi giorni fa) era stato condannato a tre anni di reclusione, per aver denunciato pubblicamente la discriminazione subita dai cristiani in Egitto. Il giudizio finale della corte speciale di ieri è risultato non appellabile, e questo ha portato all’arresto immediato nell’aula del tribunale del giovane. In seguito alla condanna, molti sono stati gli appelli per la sua liberazione, sia da parte del governo italiano che da quello americano. Il clamore mediatico alla fine ha avuto la meglio e oggi Patrick Zaki è finalmente un uomo libero. Ma oltre alle parole di sincera felicità e soddisfazione non sono mancate le solite frasi opportuniste e di circostanza, come le dichiarazioni pronunciate in Senato dal ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia): “Questo è un grande successo del GOVERNO attuale e di quelli precedenti, grazie al corpo diplomatico che non ha mai smesso di lavorare in silenzio. Siamo di fronte a un grande successo del GOVERNO e dell’Italia intera, ora aspettiamo presto Patrick Zaki in Italia”. Non è la prima volta che qualche esponente politico sale sul carro dei vincitori a cose ultimate. Politici che durante questa battaglia lunga quasi due anni non hanno mai mostrato un briciolo di interesse sulla questione. Una lotta combattuta dal popolo, dai giovani, dai lavoratori, dagli studenti… Una lotta di tutti ma non per tutti. Ma una cosa c’è da ammetterla, e questo riempirà di gioia il cuore dei sovranisti: “Patrick Zaki è stato aiutato a casa sua”.
Ciao Patrick. Ti aspettiamo in Italia.

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