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Zambia, si aggrava l’epidemia di colera

Nello Zambia è in corso un’epidemia di colera che – dall’ottobre 2023, con un’accelerazione nel dicembre scorso – ha causato più di 400 morti e infettato 10.000 persone, portando le autorità a chiudere le scuole di tutto il Paese anche oltre le vacanze di fine anno. Il presidente Hakainde Hichilema ha esortato le persone a trasferirsi dalle città ai villaggi perché allontanarsi dalle aree urbane più densamente popolate, le cui scarse condizioni igienico-sanitarie costituiscono un terreno ideale per la malattia, è un tentativo di limitare i contagi. Ad oggi, la malattia è stata rilevata in quasi la metà dei distretti del Paese e in nove province su 10.

La situazione è di grave emergenza: l’Heroes Stadium di Lusaka è stato allestito un grande centro per il trattamento del colera, che lavora 24 ore su 24 e dove sono ricoverati più di 1.000 pazienti. Dallo scorso ottobre sono stati segnalati circa 10.000 casi di colera a livello nazionale e nell’ultima settimana ci sono stati più di 500 nuovi casi al giorno e decine di decessi, in una nazione di circa 20 milioni di persone.

Il presidente Hichilema ha ripetuto che nei villaggi delle zone rurali l’acqua è pulita e ha incolpato alcuni zambiani trasferitisi nelle città “senza un obiettivo chiaro”, prima per la proliferazione di insediamenti informali mal pianificati, poi per il diffondersi dell’epidemia, perché “restano in giro senza fare nulla” nelle città invece di trasferirsi nelle zone rurali per coltivare.

Il colera è una malattia batterica che si diffonde attraverso acqua o cibo contaminati e provoca grave disidratazione causata da vomito e diarrea. Se non adeguatamente trattata, può uccidere in poche ore. Proprio per questo, i Paesi confinanti del Mozambico e dello Zimbabwe hanno intensificato la sorveglianza per prevenire la trasmissione transfrontaliera, un rischio molto alto soprattutto in Zimbabwe, che da mesi lotta per arginare la diffusione del colera, dato che anche là manca acqua pulita.

Nei prossimi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità invierà circa un milione di dosi di vaccino contro il colera nel tentativo di contenere l’epidemia. Parallelamente, la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) ha lanciato un appello d’emergenza per 4 milioni di franchi svizzeri, con cui sostenere la Croce Rossa dello Zambia, nel suo ruolo ausiliario del Ministero della Salute zambiano, per mitigare l’impatto dell’epidemia sulle comunità colpite e prevenire un’ulteriore diffusione.

L’epidemia è emersa inizialmente nelle aree periurbane della provincia di Lusaka, dove viene segnalata la maggior parte dei casi, ma a causa dell’elevato tasso di trasmissione, la malattia adesso colpisce anche in aree geografiche più distanti. Cosmas Sakala, segretario generale ad interim della Croce Rossa dello Zambia, ha dichiarato che le preoccupazioni non sono finite, perché “con l’aumento delle piogge e le possibili inondazioni, l’epidemia di colera potrebbe intensificarsi e temiamo che molte più vite andrebbero perse”.

Lo Zambia registrò il suo primo caso di colera nel 1978; da allora la nazione ha avuto ben 27 epidemie di quella malattia, ma la peggiore si è avuta nel 1990, quando il colera fu contratto da circa 13.200 zambiani nel contesto di un peggioramento delle condizioni economiche e politiche del Paese. Quell’epidemia si espanse e durò fino al 1993.

Il colera è una malattia diffusa in larga parte dell’Africa, come negli ultimi mesi in Etiopia:

Epidemia di colera in Etiopia. 400 casi in una sola settimana secondo l’ONU

Nella Repubblica Democratica del Congo, dove l’UNICEF dice che c’è la peggiore epidemia di colera dal 2017:

RDCongo: la peggiore epidemia di colera dal 2017

E in Malawi, che l’anno scorso dovette affrontare una delle peggiori epidemie di questa malattia dopo il passaggio del catastrofico ciclone Freddy:

Malawi e Mozambico: il ciclone Freddy causa oltre 200 morti. Rischio epidemia di colera

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