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Summit Usa – Africa, Biden parla di “all in” sul futuro dell’Africa ma è la Cina a fare la differenza

Il summit che si conclude oggi a Washington è il primo vertice Usa-Africa da quello di Barack Obama nel 2014.
Mi sembra una buona occasione per qualche piccola riflessione sul competitor storico degli USA in Africa – mai citato in questi giorni nei documenti ufficiali- ovvero la Cina.
Nel 2021 gli scambi commerciali Cina-Africa hanno raggiunto i 254 miliardi di dollari, quattro volte superiori a quelli tra Cina-Usa (64,3 miliardi)
Milioni di persone nel continente stanno uscendo dalla povertà ed entrando nella classe media, l’età media è di 18 anni, entro il 2050 qui vi vivrà un quarto della popolazione mondiale.
La Cina sta sponsorizzando 46 porti in Africa, gli Stati Uniti nessuno.
Biden ha guardato la semifinale Francia-Marocco in compagnia del premier marocchino Aziz Akhannouch, mentre la Cina ha portato la tv satellitare in 10mila villaggi africani mandando in onda gratis i suoi canali con i suoi programmi e i suoi “valori”.
A differenza degli Stati Uniti, la Cina opera in Africa senza mai criticarne le politiche locali , i risultati elettorali e la violazione dei diritti umani ma invece si pone a lungo termine silenziosamente come eventuale possibile modello politico e sociale da imitare.
Così, giusto per capire come stanno le cose qui.

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