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RDCongo, la commissione elettorale annulla i voti di 82 candidati

In attesa della cerimonia di investitura ufficiale del Presidente Félix Tshisekedi, il prossimo 20 gennaio 2024, nella Repubblica Democratica del Congo continua il processo elettorale con le sue fasi finali: venerdì 5 gennaio la CENI (Commissione Elettorale Nazionale Indipendente) ha annullato 82 candidati alle elezioni legislative nazionali, provinciali e locali, che oggi – lunedì 8 gennaio – è la notizia principale su tutti i giornali congolesi.

Tra le 82 candidature annullate per frode elettorale e altri atti illeciti c’è quella del governatore della città di Kinshasa Gentiny Ngobila Mbaka e di 12 membri del partito presidenziale (UDPS), tra cui 3 ministri in carica, 2 amministratori, 6 senatori, un ministro provinciale di Kinshasa, 4 governatori, un vice-governatore e due deputati nazionali. Per descrivere la situazione, alcuni giornali hanno usato termini molto forti, come “presunti mafiosi” e “crack elettorale”.

Si tratta di una decisione senza precedenti nella storia politica congolese, di grande importanza per la completa conclusione delle elezioni dello scorso 20 dicembre, segnate da disfunzioni organizzative, tentativi di brogli, alcuni episodi di violenza e vari slittamenti in alcune circoscrizioni. Per convalidare o meno questa situazione, oggi 8 gennaio la Corte Costituzionale congolese è riunita per valutarne la regolarità:

Dopo una serie di denunce di frodi osservate in diverse circoscrizioni elettorali durante le elezioni che si sono svolte per quasi una settimana su tutto il territorio nazionale, dal 20 dicembre in avanti, la CENI ha deciso di sanzionare quegli 82 candidati con l’accusa di essere stati in possesso di dispositivi di voto elettronico (DEV), violenza e corruzione.

La cancellazione dei voti operata dalla CENI mira a dare credibilità al risultato complessivo delle scorse votazioni, soprattutto perché ha anche sottolineato che “tali frodi non dovrebbero incidere sui risultati delle elezioni presidenziali”.

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