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Randa Boultam, dal Marocco alla Spagna. Oggi in Italia sogna di diventare autista dei mezzi pubblici

Randa è una giovane donna di origini marocchine, oggi in Italia. Vive con la sua famiglia a Firenze, città dove l’ho conosciuta e dove si impegna a costruire la sua strada, partendo dagli studi conclusi in Spagna. 

Attraverso un progetto curato da due organizzazioni attive sul territorio fiorentino, ItaliaHello e Nosotras Onlus, Randa ha preso parte a un percorso di formazione e accompagnamento al mondo del lavoro. 

Ciascun partecipante, grazie a questo programma, ha seguito prima un momento di formazione in gruppo e, a seguito, incontri one to one con professionisti del mondo del lavoro. Queste iniziative sono state molto utili per i singoli partecipanti, che hanno avuto modo di analizzare le proprie competenze e dar voce alle proprie ambizioni. Appuntamenti con imprenditori ed enti del mondo del lavoro locali sono stati infatti il momento successivo per rendere possibile un incontro tra i loro desideri e le concrete richieste del mercato del lavoro locale. 

Grazie a questo progetto Randa ha conosciuto la Gest di Firenze, azienda che esercita il trasporto tramviario dell’area fiorentina, e ha iniziato un percorso nuovo attratta dall’opportunità di guidare i mezzi pubblici della città. Dopo l’iscrizione ad una scuola guida locale per prendere la patente e poter quindi avere accesso alla formazione gratuita concessa dalla Gest, Randa si racconta come un esempio delle difficoltà legate alle tempistiche nella concessione dei documenti in Italia, difficoltà che ostacolano la realizzazione di tante persone straniere nel Paese. 

Cittadina spagnola con origini marocchine, la giovane donna chiede oggi alle autorità locali un permesso in qualità di cittadina di un Paese dell’Unione europea,  ma i tempi sembrano essere più lunghi del previsto e le dinamiche tra gli istituti dei due Paesi, Italia e Spagna, non affatto rapidi.  Rallentata quindi da questi processi nel continuare il percorso scelto , Randa si affida alla speranza e  continua a muoversi alla ricerca di risposte nuove e soprattutto concrete, dicendoci:  “Il progetto ALMA mi ha fatto ritrovare la voglia di mettermi in gioco e la grinta per affrontare ogni sfida a testa alta. In questo percorso ho scoperto la possibilità di diventare autista di tram e mi sto impegnando per ottenere la patente necessaria. È bellissimo avere un obiettivo e sapere come raggiungerlo” .

 

Buongiorno Randa. Vogliamo raccontare qualcosa di te?

Mi chiamo Randa, sono una giovane donna marocchina con cittadinanza spagnola.

Ho vissuto prima in una piccola città del Marocco per poi trasferirmi in Spagna, dove ho vissuto per undici anni e dove ho studiato amministrazione e finanza, settore tutt’ora di mio grande interesse. 

Nel 2018 ho lasciato il paese per trasferirmi in Italia. Qui ho sposato mio marito e l’anno dopo, nel 2019, sono diventata mamma.

In Italia ho continuato a cercare corsi di formazione per investire ulteriormente nelle mie competenze e, prima di tutto, mi sono dedicata autonomamente allo studio della lingua italiana. A differenza dello spagnolo, imparato tra corsi e libri, ho scelto di studiare l’italiano parlando con la gente del posto, guardando programmi televisivi e attraverso continui confronti e scambi con gli altri: un’immersione tutto tondo nella cultura e nella quotidianità italiana fin dall’inizio è stata fondamentale!

 

Ci racconti del  progetto ALMA?

ALMA è un percorso di formazione, orientamento e accompagnamento al mondo del lavoro pensato per donne migranti e minori stranieri che risiedono nell’area di Firenze. 

Grazie al lavoro di due organizzazioni, ItaliaHello e Nosostras Onlus, ALMA ha coinvolto 15 donne e 15 minori stranieri provenienti da 11 Paesi diversi in percorsi fatti di esercitazioni, simulazioni e momenti di condivisione con formatori, mediatori culturali e coach del mondo del lavoro. 

Alla fine dei momenti di formazione e colloqui individuali, alcune di noi hanno  partecipato attivamente alla realizzazione di video multilingue per raccontare quanto imparato su curriculum, lettera di presentazione, soft skills e altri argomenti legati al mondo del lavoro. L’obiettivo dei video è quello di diffondere utili consigli tra i connazionali e  altri cittadini stranieri le informazioni a cui tutti noi abbiamo accesso durante i corsi in presenza.

Tutto il materiale che abbiamo creato è infatti oggi disponibile in una piattaforma online gratuita in italiano, ma anche in inglese, francese, spagnolo e arabo. 

 

Quali altre attività del progetto hai apprezzato di più? 

Lo scambio con i formatori è stato fondamentale. Con una formatrice in particolare, ho lavorato molto sulla motivazione personale e sul bisogno di nutrire la  propria speranza, i propri desideri e dare ascolto a quelle ambizioni che ognuno di noi ha dentro. 

Già a metà percorso, grazie ai colloqui individuali, ho capito cosa volevo fare. Resta il mio amore per la contabilità e l’amministrazione, ma nei racconti di presentazione con imprenditori e aziende sono rimasta entusiasta dalla possibilità di lavorare come autista dei mezzi pubblici della città. Il percorso in generale mi ha aiutato infatti a conoscere realtà che non sapevo esistessero o alle quali non pensavo di poter accedere. In passato ho scritto tanti curricula e lettere motivazionali, sia in Spagna che in Italia, ma con ALMA ho conosciuto sì nuovi enti ai quali presentarmi ma soprattutto ho imparato come farlo e  come vendere al meglio le mie competenze. 

 

Quindi adesso ti stai muovendo su questa strada?

Sì, mi immagino autista dei mezzi qui a Firenze e credo sia un passo importante per me anche come donna. Noi donne possiamo tutto e dobbiamo muoverci per raggiungere i nostri obiettivi senza paura e senza stare ad ascoltare nessuna critica. 

La mia situazione al momento è però attualmente “bloccata” perché non sono ancora in possesso di un documento che mi permetta di sostenere l’esame della patente B, passo necessario per iniziare il percorso di formazione e lavoro offertomi dalla Gest grazie al progetto ALMA.

Essendo cittadina di un Paese dell’Ue ho chiesto di essere riconosciuta come tale, ma sono rimasta impantanata in qualche nodo da sciogliere tra Spagna e Italia. Sto soffrendo molto la pressione legata alla documentazione, come mio marito e come tantissime altre persone straniere.  

Noi cittadini stranieri in Italia, se parliamo di documentazione, abbiamo continui problemi con le tempistiche, con appuntamenti da dover incastrare e coordinare con famiglia e lavoro, con lavori in nero che non offrono alcuna garanzia senza un documento e quindi spesso senza un contratto. Alle volte sentivo di perdere tutte le forze, ma i colloqui individuali di cui parlavo prima a me sono serviti molto. 

Oggi so come rimanere motivata, conosco i miei punti di forza e so dove voglio andare. Non avevo mai pensato di lavorare come autista e voglio continuare su questa strada. Cercherò di concentrarmi singolarmente su ogni passo da fare e una volta ottenuto il documento potrò finalmente realizzare questo mio desiderio.

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