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Speciale Etiopia

Etiopia, l’accusa di HRW: “Nel Tigray prosegue la pulizia etnica”. Il report

Portando i loro bambini sulla schiena e in braccio, madri preoccupate si accalcano nei centri di screening nutrizionale sostenuti dall'UNICEF nel Tigray, la regione più settentrionale dell'Etiopia. Sito ufficiale dell'Unicef USA

Human Rights Watch afferma, nel suo nuovo report, che la pulizia etnica, le violazioni dei diritti umani e l’espulsione forzata dei tigrini dal Tigray occidentale persistono nonostante l’accordo di pace di Pretoria, del 2 novembre 2022. Ethiopia: Ethnic Cleansing Persists Under Tigray Truce Pulizia etnica. Le accuse sono specifiche e precise: le autorità locali e…

Human Rights Watch afferma, nel suo nuovo report, che la pulizia etnica, le violazioni dei diritti umani e l’espulsione forzata dei tigrini dal Tigray occidentale persistono nonostante l’accordo di pace di Pretoria, del 2 novembre 2022.

Ethiopia: Ethnic Cleansing Persists Under Tigray Truce

Pulizia etnica. Le accuse sono specifiche e precise: le autorità locali e le forze Amhara nella zona del Tigray occidentale hanno continuato a espellere con la forza i tigrini come parte di una campagna di pulizia etnica e a commettere crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Nello specifico HRW punta il dito su due funzionari etiopi, già implicati in abusi, il Col. Demeke Zewdu e il Col. Belay Ayalew che secondo il gruppo starebbero continuando ad essere coinvolti in detenzioni arbitrarie, torture e deportazioni forzate di tigrini.

Etiopia, Obasanjo:”Oltre 600mila i morti per la guerra nel Tigray”

La tregua di novembre nel nord dell’Etiopia non ha posto fine alla pulizia etnica dei tigrini nella zona del Tigray occidentale” ha affermato Laetitia Bader, vicedirettore africano di Human Rights Watch. “Se il governo etiope è davvero serio nel garantire giustizia per gli abusi, allora dovrebbe smettere di opporsi a indagini indipendenti sulle atrocità nel Tigray occidentale e tenere conto di funzionari e comandanti violenti“.

Il rapporto di HRW si basa sull’intervista telefonica di 35 persone, inclusi testimoni e vittime di abusi, e personale delle agenzie umanitarie, da settembre 2022 ad aprile 2023.

Humera

La maggior parte degli intervistati sono tigrini, arbitrariamente detenuti nella città di Humera. Gli intervistati hanno affermato che le autorità locali e le forze Amhara hanno tenuto in detenzione oltre un migliaio di tigrini nelle città di Humera, Rawyan e Adebai nel Tigray occidentale, sulla base della loro identità, prima di espellerli con la forza nel novembre 2022 o nel gennaio 2023.

Diversi ex detenuti hanno riferito a HRW che ancora una volta all’inizio del gennaio 2023, almeno 70 persone, tra residenti e detenuti, sono state espulse con la forza dalle proprie case.

“Mi hanno chiesto di pagare 300.000 birr in modo da poter essere rilasciato in [Sudan], non in Tigray. Ci hanno detto dovete morire tutti, nessuno di voi deve rimanere vivo ” così una dei testimoni, 30 anni, detenuto nella prigione di Bet Hintset di Humera, salita alle cronache ad Agosto dello scorso anno per l’omicidio di 6 detenuti, uccisi per rappresaglia a seguito dell’evasione di 16 dei loro compagni.

© UNOCHA/Saviano Abreu A family from Samre, in south-western Tigray, walked for two days to reach a camp for displaced people in Mekelle.
© UNOCHA/Saviano Abreu
A family from Samre, in south-western Tigray, walked for two days to reach a camp for displaced people in Mekelle.

Un rapporto congiunto HRW – Amnesty International intitolato “We Will Erase You from This Land” aveva già documentato ampi resoconti di crimini contro l’umanità e pulizia etnica nel Tigray occidentale da parte degli allora nuovi funzionari e delle forze di sicurezza della vicina regione di Amhara, “con l’acquiescenza e possibile partecipazione delle forze federali etiopi”.

“We Will Erase You from This Land”. Crimes Against Humanity and Ethnic Cleansing in Ethiopia’s Western Tigray Zone

Il rapporto rivelava ufficialmente “l’espulsione sistematica di diverse centinaia di migliaia di civili tigrini dalle loro case con minacce, uccisioni illegali, violenza sessuale, detenzione arbitraria di massa, saccheggio, trasferimento forzato e negazione dell’assistenza umanitaria“.

Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, Credit: REUTERS/Michael A. McCoy/Pool/File Photo
Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken, Credit: REUTERS/Michael A. McCoy/Pool/File Photo

Accuse alle quali si aggiunsero quelle del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che nel Marzo di questo anno ha affermato pubblicamente di avere le prove di “crimine contro l’umanità, deportazioni o trasferimenti forzati” da parte di membri delle forze Amhara, resisi responsabili di una vera e propria forma di pulizia etnica attraverso il trattamento riservato ai tigrini nel Tigray occidentale.

Invitando il governo etiope a sospendere e indagare sui funzionari civili e militari implicati nelle violazioni dei diritti, il gruppo Human Rights Watch ha anche esortato l’Unione Africana a garantire che la missione di monitoraggio sul rispetto delle condizioni degli accordi di Pretoria riferisca pubblicamente su problemi di protezione, violazioni dei diritti e accesso umanitario nel Tigray occidentale durante la visita prevista per questo mese.

Ha invitato inoltre i partner politici e commerciali etiopi a prendere in considerazione l’imposizione di sanzioni finanziarie e il blocco nel rilascio dei visti per tutti coloro per i quali sono state o venisse accertate nel futuro implicazioni nelle violazioni dei diritti umani durante il conflitto che ha coinvolto tutta la parte settentrionale del paese, anche dopo gli accordi che ne hanno sancito la fine ufficiale.

Etiopia, accordo su cessazione delle ostilità nel Tigray. Il testo

 

 

 

 

 

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Guido Gargiulo

Appassionato di Taiwan, Asia e Africa. Laureato in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe presso l’Università L’Orientale di Napoli, ho approfondito lo studio del cinese al Taiwan Mandarin Educational Center e all’Istituto Confucio. L’Africa ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, con studi anche del Kiswahili, una delle lingue più parlate nel continente.

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