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Zambia, dichiarato lo stato di emergenza per la siccità

Lo scorso 29 febbraio 2024 il presidente dello Zambia, Hakainde Hichilema, ha dichiarato la siccità un disastro e un’emergenza nazionale: “Con il cuore pesante, abbiamo dichiarato un disastro e un’emergenza nazionale poiché il nostro Paese sta affrontando una grave siccità, causata dal fenomeno meteorologico El Niño, influenzato dai cambiamenti climatici. Il prolungato periodo di siccità ha avuto un impatto negativo sia sulla sicurezza alimentare che su quella energetica dello Zambia, che rappresentano le nostre principali priorità”.

Lo Zambia sta attraversando condizioni di siccità in 84 dei suoi 116 distretti: la stagione delle piogge, che di solito dura da ottobre a marzo, quest’anno è terminata alla fine di gennaio e i raccolti agricoli sono stati interamente compromessi dall’insufficiente apporto d’acqua. Le testimonianze degli agricoltori zambiani sono tutte molto simili tra loro, come questa del contadino Edner Soko, raccolta da “Africa News”: “Ho otto ettari di mais e due o tre ettari di arachidi, ma poiché non piove, il mais e le arachidi sono morti”.

In Zambia e in larga parte dell’Africa subsahariana, il mais è un alimento di base che, per crescere regolarmente, richiede piogge costanti, ma quest’anno non è riuscito a maturare, per cui gran parte dei piccoli agricoltori del Paese non sono in grado di procedere con il raccolto.

È un allarme lanciato anche dall’OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari), che si impegna nel sostenere “gli sforzi del governo per fornire un aiuto urgente e promuovere la ripresa dei mezzi di sussistenza”. Il numero di persone a rischio è di almeno 6 milioni:

Anche l’UNICEF si sta muovendo, sottolineando che la siccità, dovuta al cambiamento climatico, sta avendo un impatto significativo sui bambini dello Zambia: “Dal colera alle crescenti minacce derivanti dalla grave siccità causata da El Niño, le comunità sono in grave pericolo”.

Tali colture sono fondamentali per il sostentamento di milioni di zambiani, almeno il 70% degli abitanti del Paese, sia sul piano nutrizionale che su quello economico, perché il rischio a cascata è che il mancato raccolto non permetta loro di avere neanche un reddito sufficiente a soddisfare i loro bisogni primari.

Secondo la “Grain Traders Association” dello Zambia (l’associazione dei commercianti di cereali del Paese), le scorte alimentari dovrebbero garantire una sicurezza fino alla fine del prossimo raccolto, ma dopo i problemi potrebbero essere particolarmente gravi. Per questa ragione, il presidente dello Zambia e il Ministero degli esteri hanno chiesto aiuto alla comunità internazionale:

Gli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi alimentari sono una grande sfida globale, ma che riguardano prioritariamente le zone più povere del pianeta, dacché sono necessarie strategie di adattamento e investimenti nella promozione di un’agricoltura climaticamente intelligente al sostegno dei piccoli agricoltori, al fine di dotarci di sistemi alimentari sostenibili e resilienti.

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