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UK-Rwanda: la Corte d’Appello del Regno Unito dichiara illegale il piano di espulsione dei richiedenti asilo in Rwanda

Nella tarda mattinata di giovedì 29 giugno 2023, la Corte d’Appello britannica ha stabilito che il piano del governo del Regno Unito che prevede di deportare i richiedenti asilo in Rwanda è illegale, perché i tre giudici di appello hanno sentenziato a maggioranza che il Rwanda non può essere trattato come un paese terzo sicuro. In questo modo è stata inflitta una battuta d’arresto al progetto del primo ministro Rishi Sunak d’impedire ai migranti di attraversare la Manica su piccole imbarcazioni.

Come riferì “Focus on Africa” nell’aprile 2022, l’anno scorso i governi britannico e rwandese avevano raggiunto un accordo secondo cui decine di migliaia di richiedenti asilo che arrivano sulle sue coste inglesi sarebbero stati deportati a più di 6.400 km di distanza, nel paese dell’Africa orientale.

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In quell’occasione, il primo volo di espulsione previsto fu bloccato da una sentenza dell’ultimo minuto della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), che impose un’ingiunzione che impedisce qualsiasi tipo di deportazione fino alla conclusione dell’azione legale in Gran Bretagna.

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Successivamente, nel dicembre 2022, l’Alta Corte aveva stabilito che la politica britannica era legittima, ma tale decisione è stata impugnata da richiedenti asilo provenienti da vari paesi (soprattutto Siria, Iraq e Iran), insieme ad organizzazioni per i diritti umani, che ha condotto alla sentenza odierna, in cui l’intero impianto viene bloccato, almeno per il momento.

Nel frattempo, nella prima metà del marzo 2023, il nuovo premier britannico Rishi Sunak e la nuova ministra dell’Interno Suella Braverman, sono tornati più determinati che mai sul controverso piano di deportazione dei richiedenti asilo in Rwanda, ufficialmente con lo scopo di “smantellare il modello di business delle bande di trafficanti di esseri umani”.

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Oggi, infine, la Corte d’Appello ha deciso che il progetto è impraticabile, al momento, perché il sistema di asilo rwandese è carente, per cui – ha dichiarato il giudice Ian Burnett – “vi sono motivi sostanziali per ritenere che esista un rischio reale che le persone inviate in Rwanda vengano rimpatriate nei loro paesi d’origine, dove possono subire persecuzioni o altri trattamenti disumani”. Molto probabilmente, il governo britannico contesterà la sentenza della Corte Suprema, ma, anche se dovesse avere successo, sarebbe comunque piuttosto improbabile che i voli di espulsione possano iniziare quest’anno.

Sul piano politico, tuttavia, la sentenza odierna è un duro colpo per il governo Sunak, che intanto sta tentando di fronteggiare gli alti tassi di inflazione e un calo dell’approvazione popolare. Il primo ministro, tuttavia, insiste che tra le sue cinque priorità resta quella di “fermare le barche” nella Manica: nel 2022, ben 45.755 persone sono arrivate in Gran Bretagna su piccole imbarcazioni, provenienti principalmente dalla Francia, mentre nella prima metà del 2023 sono giunte oltre 11.000 persone.

Dal canto suo, la ministra dell’Interno Suella Braverman ha affermato di essere “rispettosamente in disaccordo con il giudizio della corte”, che reputa “deludente”.

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