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Ucraina, Africa e altri conflitti: c’è ancora speranza per la pace tra noi e dentro ognuno di noi

È una guerra di numeri. È una guerra di numeri che non porterà frutto.
C’è un pensiero dominante che è di grande ostacolo alla pace, frutto di una propaganda che spinge verso un’unica strategia, ostacolando e screditando chiunque abbia lo sguardo aperto verso nuovi paradigmi.
Se l’unica strategia per fermare la guerra sono le armi, allora come umanità abbiamo perso in partenza. Riflettiamo.
Questa guerra iniziata da un “politico messianico” è una guerra di potere e di numeri: numeri che coinvolgono cibo e energia, che sta sfociando in una sorta di “Holodomor” rivisitata in chiave moderna a carattere mondiale.
Se allarghiamo la prospettiva del conflitto possiamo intravedere l’Ucraina come una sorta di “Cavallo di Troia” utilizzato per scopi ben diversi da quello apparente, mirati ad un obiettivo più grande il cui raggiungimento sarà, per tempi e strategie a lungo termine.
Ambizioni di potere personale? Imperialismo? Non lo so, e a questo punto poco importa conoscere la motivazione.
Ciò che tutti abbiamo il dovere di fare è concentrare le energie sulla risoluzione del problema e di arginare con le modalità più pacifiche questo conflitto irrisolto da decenni per ricreare un equilibrio tra le parti e creare i presupposti di conciliabilità e concordanza presenti e futuri.
Cibo e energia sono strettamente legati al cambio climatico, e questo è un particolare da non sottovalutare, oggi e in seguito.
Tutto il mercato della produzione e distribuzione dell’industria ne è coinvolto con il risultato finale di un blocco in larga scala, circoscrivendo a pochi la produzione, destabilizzando ancor più il fragile equilibrio economico, intensificando i conflitti tra i Paesi, e di certo alternative restrittive e insensate proposte dai governi non risolveranno il problema.
Insicurezza, psicosi collettiva, destabilizzazione, sono il concime per fare crescere il seme del più vecchio strumento del potere: la paura. La storia insegna, i popoli si sottomettono prima con la paura, poi affamandoli, pronti per essere plasmati con la forma voluta.
Riflettiamo.
È una guerra di numeri che non porterà frutto. Gli unici numeri che ricorderemo saranno quelli dei martiri di questa guerra, della sparizione dei bambini, delle tratte e degli stupri delle donne, del dolore straziante delle madri, e allora, dopo tanto soffrire ci chiederemo se ne è valsa la pena aderire al pensiero dominante.
“Cessate il fuoco! Fermate il conflitto” è il grido di dolore che parte dal profondo del cuore di tutti coloro che vogliono la pace, senza parteggiare verso l’una o l’altra nazione, ricordandoci che in guerra non muoiono solo uomini etichettati con una bandiera: in guerra muoiono anime! E proprio in virtù dell’anima, della pace e della fratellanza tra i popoli e per poter dire finalmente: “Mai più la guerra!”, più che cercare un colpevole alziamo il nostro livello di consapevolezza e chiediamoci:
Qual è la vera minaccia alla pace nel mondo?
Partiamo da una risposta e continuiamo a chiederci ad ogni risposta: Cosa ha portato a tutto questo? Poi facciamo lo stesso con questa domanda: E, a cosa ci porterà tutto questo?
Riflettiamo.
Occorre gettare nuovi semi per fare nascere un nuovo mondo, un mondo migliore.
Catapultiamo nel mondo parole di pace.
Indirizziamo i nostri pensieri, le nostre azioni e soprattutto il nostro linguaggio verso la pace per invertire il pensiero dominante della guerra.
Per volere la pace dobbiamo essere noi stessi pace. Vivere la pace con nostre azioni e nelle nostre relazioni quotidiane. Impariamo la pace, insegniamo la pace, non dimenticando che a volte la pace è il frutto del perdono, dell’umiltà, non come compromesso ma per spirito di conciliabilità per stabilire un dialogo e formulare nuovi comuni accordi per il bene di tutti.
Forse ristabilire la pace è più semplice di quanto possiamo pensare, come “L’uovo di Colombo” che rimane in piedi schiacciandone un po’ il guscio.
C’è ancora speranza per la pace tra noi e dentro ognuno di noi.
Buona Vita!

 

 

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