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Tigray, ancora accesso ridotto ed insicuro e aiuti pochi aiuti alimentari

L’OCHA – Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari riferisce che la situazione in Tigray rimane imprevedibile e instabile, mentre continua l’avanzata dei partigiani del TDF, le forze di difesa del Tigray in Amhara e Afar.

L’accesso alla regione del Tigray rimane gravemente limitato in quanto c’è un’unica arteria stradale, anch’essa insicura, ma aperta ed è quella in Afar.

Ai problemi di accessibilità, bisogna tener conto anche delle attività di sdoganamento, perquisizioni e le tempistiche che pesano sulle forniture umanitarie: ogni giorno possono essere scansionati solo 30 camion con le attuali procedure. Il WFP – World Food Programme qualche settimana fa ha dichiarato che in Tigray dovrebbero arrivare 100 camion di aiuti ogni giorno (cibo, medicinali e carburante) per sopperire ai bisogni primari, alle necessità dei civili, di tutte quelle persone che hanno bisogno di assistenza alimentare: sono quasi 1 milione in stato di carestia.

Dal 16 luglio al 15 agosto, 318 camion con rifornimenti umanitari sono riusciti ad entrare nel Tigray.

L’ Ufficio del Primo Ministro etiope, in un tweet il 6 agosto 2021 ha dichiarato che lo stesso giorno erano entrati 220 camion con scorte alimentari a Mekelle.

Da quel giorno ad oggi, 19 agosto 2021, non si hanno conferme o evidenze di accesso da parte di altri camion.

Più passa il tempo, più la situazione si aggrava, più le necessità urgenti per salvare la vita alle persone aumentano. I 540 camion con fornitura alimentare in 1 mese e mezzo soddisfano solo una piccola frazione della popolazione e per un periodo ristretto.

Le operazioni umanitarie sono anche pesantemente intaccate ed aggravate dalla mancanza di scorte, contanti, servizi bancari, carburante e telecomunicazioni.

È ancora vietato il trasporto di apparecchiature ICT – Information Communication Technology (telefoni satellitari)

Sono attivi a rotazione 2 voli passeggeri a settimana per il personale da parte del servizio umanitario delle Nazioni Unite (Addis Abeba > Mekelle > Addis Abeba).

L’OCHA riferisce che con i loro partner umanitari continuano con il loro lavoro di supporto umanitario in loco. Dal 17 agosto 2021 ci sono 457 membri del personale di 10 agenzie dell’ UN a supporto della risposta umanitaria nel Tigray: 90 membri del personale internazionale e 230 membri del personale nazionale a Mekelle, 15 operatori internazionali e 122 operatori nazionali nel Paese.

Allo stesso modo, i partner delle ONG continuano a mantenere la loro presenza in Tigray, con 35 ONG (29 ONG internazionali e 6 ONG nazionali) che attualmente rispondono ai bisogni sul campo.

La risposta alle necessità alimentari rimane la priorità su tutto il resto. Nonostante i numerosi ostacoli organizzativi, logistici tra il 5 e l’11 agosto 2021, i partner alimentari del’ OCHA sono riusciti a raggiungere più di 1 milione di persone nell’ambito della seconda ondata di rifornimenti alimentari (da ringraziare il loro operato, ma rimarcando che tale supporto è da considerare “una tantum” rispetto agli aiuti costanti giornalieri che devono essere distribuiti alle persone perché non rischino la vita di stenti e fame).

I partner dell’OCHA hanno raggiunto circa 184.000 persone con acqua e 10.000 bambini con programmi educativi donando 10.000 libri di testo a sostegno della riapertura delle scuole.

29 squadre mediche mobili e per la nutrizione stanno continuando a fornire servizi sanitari essenziali raggiungendo 50.000 persone con consultazioni mediche in 72 strutture sanitarie e, la scorsa settimana hanno supportato 47 campi per sfollati interni in tutta la regione del Tigray.

OCHA infine sottolinea che i requisiti urgenti, oltre alla risposta alimentare, sono il ripristino dell’elettricità e delle comunicazioni e nel contempo la garanzia che siano disponibili contanti e carburante per supportare la risposta umanitaria obbligatoriamente necessaria per salvare vite.

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