Ci sono volute quasi dodici ore per mettere fine all’attacco terroristico del gruppo affiliato ad Al Qaeda, che ha preso di mira il quartiere residenziale di Marinayo, nel distretto di Benadir Abdiaziz, nell’area della capitale Mogadiscio.

I militanti di Al-Shabaab hanno lasciato sul campo almeno dieci morti ed un numero imprecisato di feriti; l’attacco, avvenuto martedì, è una delle tante reazioni del gruppo alle forti perdite subite sul campo a causa della campagna militare messa in atto dal governo col sostegno delle forze militari statunitensi.

Tra i caduti, i quattro militanti che hanno partecipato all’azione terroristica. Un comunicato del Ministero dell’Informazione somalo conferma che i terroristi, dopo aver attivato un ordigno hanno ingaggiato le forze di sicurezza in scontri a fuoco andati avanti per metà della giornata.

Non è un caso che l’attacco abbia interessato la zona di Benadir Abdiaziz; nell’area infatti risiedono numerosi esponenti della milizia legata al clan Ma’awisley, determinante nelle ultime operazioni militari contro il gruppo terroristico, portate avanti con l’esercito nazionale somalo (SNA).

Nel mirino anche le abitazioni del Vicepresidente della Camera Alta della Somalia, Ali Shaban Ibrahin, appena tornato nella capitale dopo un viaggio diplomatico a Nairobi, Kenya e quella del Generale dell’esercito Garabey, uno delle figure chiave della recente offensiva contro i terroristi  nella regione di Hiiraan.

Lunedì scorso, un altro ufficiale delle forze di polizia, il Maggiore Mohamed Dahir Abdulleh, è sopravvissuto allo scoppio di un ordigno esplosivo su una strada nel distretto di Hodan.

La capacità del gruppo terroristico e la selettività degli obiettivi indicano che Al-Shabaab è tutt’altro che sconfitto ed è capace anche di azzardare attività di osservazione ed intelligence al fine di portare a termine le proprie azioni.

Ma il Presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud, sottolinea come questo spostamento di strategia di Al-Shabaab sia solo un tentativo disperato di distogliere l’attenzione dalle perdite subite a causa della campagna militare portata avanti con il supporto operativo del Comando Africa degli Stati Uniti (AFRICOM) e della Missione di transizione dell’Unione Africana (ATMIS).

Sarebbero infatti oltre 700 i militanti uccisi e migliaia quelli feriti a seguito delle operazioni militari degli ultimi mesi.