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Consiglio Un per i diritti umani

Si riunisce il Consiglio ONU per i diritti umani. L’Etiopia e il nodo Tigray

Ieri è iniziata la 52ma sessione ordinaria del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani. Alla sessione sono attesi oltre cento capi di Stato, ministri e ospiti d’onore, tra cui il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Consiglio ONU per i diritti umani. Oltre alla guerra in Ucraina, che occuperà un ruolo centrale nei lavori del Consiglio, la settimana dal 12 al 19 Marzo vedrà la discussione sui diritti umani di quattro paesi dell’Africa orientale, tra cui l’Etiopia.

I membri della Commissione istituita dal Consiglio per indagare sui crimini commessi durante i due anni di guerra nel Tigray, che ha sede ad Entebbe, in Uganda, e che ha visto rinnovare il proprio mandato di un altro anno, riferiranno oralmente sulle prove raccolte nel report presentato durante la 51ma sessione dello scorso settembre.

Il Presidente della commissione, Mohamed Chande Othman, aveva annunciato allora di avere “prove ragionevoli per ritenere che siano state commesse violazioni internazionali dei diritti umani e del diritto umanitario” e che le violazioni dei diritti umani commesse nelle aree interessate dal conflitto potevano costituire “crimini di guerra“.

Il Ministro degli Esteri etiope, Demeke Mekonnen, durante la riunione del Consiglio dell’Unione africana – tenutosi ad Addis Abeba due settimane fa – ha criticato l’estensione del mandato della Commissione, accusando alcuni membri del Consiglio di esercitare “pressioni politiche indesiderate” sul paese, esprimendo il timore che il lavoro della commissione potrebbe mettere a repentaglio il processo di pacificazione in Etiopia.

Secondo Reuters, in un’esclusiva pubblicata nella giornata di ieri, l’Etiopia starebbe cercando di porre fine alle indagini da parte delle Nazioni Unite, sollecitando il sostegno ad una mozione per mettere uno stop ai lavori in anticipo. Ciò impedirebbe alla Commissione di pubblicare ufficialmente i risultati ed al Consiglio di dibatterli in una sessione apposita.

La mozione non è stata ancora ufficialmente presentata ed alcune cancellerie starebbero a lavoro per dissuadere Addis Abeba dal farlo; “sarebbe un terribile precedente“, ha detto un diplomatico occidentale a Reuters, confermando le parole dell’ambasciatore degli Stati Uniti presso il consiglio, Michele Taylor, che ha confermato come l’Etiopia stia valutando l’interruzione anticipata del mandato della Commissione.

Il conflitto, che dopo due anni di guerra si è concluso con gli accordi di pace di Pretoria, ha provocato circa 600000 morti, stima non dissimile da quella dell’Università di Gand, che ha calcolato le vittime civili tra le 300000 e le 400000 sul totale.

Etiopia, Obasanjo:”Oltre 600mila i morti per la guerra nel Tigray”

Il conflitto nel Tigray è stato caratterizzato da atrocità e crimini di guerra a più riprese, per responsabilità di ogni parte in causa.

A spiccare per le uccisioni indiscriminate, gli stupri e i saccheggi sono state le truppe eritree, intervenute nel conflitto a fianco dell’esercito federale etiope e delle milizie ahmara; truppe che a mesi dalla firma degli accordi ancora troviamo attive nel nord della regione.

 

 

 

 

 

 

 

 

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