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Rwanda: liberato Paul Rusesabagina, andrà negli Stati Uniti
Paul Rusesabagina, la persona che ha ispirato il film “Hotel Rwanda”, un celebre film americano del 2004, è stato liberato nella tarda serata di venerdì 24 marzo dalla prigione del Rwanda in cui era rinchiuso dal 2020 e dove avrebbe dovuto scontare una condanna a 25 anni con l’accusa di terrorismo. Rusesabagina è un deciso oppositore del presidente Paul Kagame ed era stato condannato nel settembre 2021, dopo un processo contestato a livello internazionale e dai difensori dei diritti umani.
Lo ha annunciato il segretario di Stato americano Antony Blinken con un tweet e poi con una dichiarazione ufficiale, ripresa dalla Casa Bianca a nome del presidente Joe Biden.
Welcome today’s release of Paul Rusesabagina. Thankful to know Paul will be rejoining his family soon. Grateful to the Rwandan Government for making reunion possible. Also appreciate assistance by Government of Qatar.
— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) March 24, 2023
La notizia era circolata già nel pomeriggio, quando ne aveva scritto il ministro degli esteri qatariota Majed Al Ansari, poi rilanciata dalle principali agenzie di stampa internazionali:
We confirm the official Rwandan statements that Mr. Paul Rusesabagina’s sentence will be commuted and he will be released in accordance with a presidential decree. The procedure for his transfer to the State of Qatar is under way; and he will then head to the USA.
— د. ماجد محمد الأنصاري Dr. Majed Al Ansari (@majedalansari) March 24, 2023
Rwanda said on Friday it has commuted the 25-year jail sentence against ailing "Hotel Rwanda" hero Paul Rusesabagina, a fiercely outspoken critic of President Paul Kagame who has been held behind bars for more than 900 days ➡️ https://t.co/yN8SEhV39h pic.twitter.com/kzk1PczNfl
— AFP News Agency (@AFP) March 24, 2023
Come ha spiegato la portavoce del governo rwandese Yolande Makolo, Paul Rusesabagina è stato graziato per ordine presidenziale insieme al suo co-imputato, Callixte Nsabimana, e ad altre 18 persone detenute per terrorismo, più ulteriori 358 condannate per vari reati. Dopo aver esaminato le loro richieste di clemenza, ha detto Makolo, il presidente Kagame ha “preso atto del ruolo costruttivo del governo americano nella creazione di condizioni per il dialogo su questo tema, nonché dell’agevolazione fornita dal Qatar”.
Statement by the Minister of Justice on the commutation by Presidential Order of prison sentences of Paul Rusesabagina & Callixte Nsabimana. 18 members of MRCD-FLN & 358 other individuals convicted of various offences were granted collective commutation.https://t.co/lZZzaKcbP9
— Yolande Makolo 🇷🇼 (@YolandeMakolo) March 24, 2023
Nel maggio 2022, infatti, Washington si era espressa in maniera molto critica sulla carcerazione di Rusesabagina, dicendo esplicitamente che era stato “ingiustamente condannato” dal regime rwandese. A quel tempo, Kagame aveva risposto con nervosismo, affermando che gli Stati Uniti non potevano “intimidirlo” per costringerlo a rilasciare il detenuto. Successivamente, però, con la mediazione del Qatar si è giunti ad un compromesso, per cui Rusesabagina potrà essere trasferito a Doha, prima che di ripartire per l’America.
🇷🇼Malgré ses réticences, le président rwandais Paul Kagamé consent finalement à la libération de Paul Rusesabagina. L'opposant américano-rwandais avait été condamné à 25 ans de prison pour terrorisme. Il sera libéré ce samedi… pic.twitter.com/GONpL4xuHP
— Le journal Afrique TV5MONDE (@JTAtv5monde) March 24, 2023
Il governo rwandese, tuttavia, ha tenuto a precisare che “nessuno dovrebbe farsi illusioni su cosa significhi questa liberazione, perché c’è un consenso sul fatto che siano stati commessi crimini gravi, per i quali gli accusati sono stati condannati”. Un tribunale di Kigali aveva condannato nel settembre 2021 e poi confermato nell’aprile 2022 le accuse a Rusesabagina e ai suoi coimputati, tutti con pene dai 3 ai 20 anni di carcere, per nove capi di imputazione, tra cui quello di “terrorismo”, per attentati compiuti nel 2018 e nel 2019 dall’FLN (il gruppo ribelle Forze di Liberazione Nazionale) e in cui morirono nove persone. Nonostante le accuse di un processo politico, Rusesabagina ha tuttavia ammesso di aver partecipato alla fondazione nel 2017 del “Rwandan Movement for Democratic Change” (MRCD), di cui l’FLN è considerato il braccio armato, tuttavia ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento negli attentati. Secondo il sito-web di “Free Rusesabagina”, l’uomo (che ha 68 anni) è stato in cella per 939 giorni e le sue condizioni di salute sono in rapido peggioramento.
Paul Rusesabagina è internazionalmente famoso dal 2004, quando 10 anni dopo il Genocidio dei Tutsi uscì il film biografico “Hotel Rwanda”, che raccontava come l’allora direttore dell’Hotel des Mille Collines di Kigali, un hutu moderato, salvò oltre 1000 persone durante i tre mesi più infernali vissuti dal Rwanda. Successivamente, Rusesabagina è stato per 20 anni un oppositore di Kagame, accusandolo spesso di autoritarismo e di diffondere pregiudizi anti-hutu. Dal 1996, Rusesabagina viveva tra gli Stati Uniti e il Belgio, prima di essere arrestato nel 2020 a Kigali, quando scese da un aereo che pensava fosse diretto in Burundi.
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Per approfondire, ecco alcuni degli articoli di “Focus on Africa” dedicati alla vicenda di Paul Rusesabagina: 14 settembre 2021, 20 settembre 2021, 4 aprile 2022.
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Una piccola curiosità: in questo tweet dell’ottobre 2020, in cui Carine Kanimba denunciava il rapimento di suo padre da parte del regime di Kagame, la famiglia Rusesabagina è ritratta davanti al panorama di Sorrento, in provincia di Napoli:
My father was kidnapped and is being falsely accused of crimes he didn’t commit. #Kagame is known to silence critics this way by making things up. Dad has always advocated for #justice, #peace & #humanrights. Now he’s the one who’s rights are being violated #FreeRusesabagina pic.twitter.com/WU7TIvSdob
— Carine Kanimba (@ckanimba) October 8, 2020