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Repubblica Centrafricana, 58 morti in un naufragio sul fiume M’poko

Il 19 aprile 2024 si è verificata una tragedia sul fiume M’poko a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Una imbarcazione (detta “baleniera”), sovraccarica di passeggeri, si è capovolta, provocando almeno 58 morti e diverse decine di feriti. Questo drammatico evento mette in luce i problemi di sicurezza legati al trasporto fluviale nel Paese.

La baleniera, che trasportava più di 300 persone a bordo, era diretta al funerale di un capo villaggio. Secondo le testimonianze la barca era fatiscente e in gran parte sovraccarica. Pochi minuti dopo la partenza, in una zona profonda del fiume, l’imbarcazione è stata letteralmente tagliata in due. Qui c’è un video drammatico:

La mancanza di mezzi di soccorso moderni ha peggiorato la situazione. Sono stati canoisti e residenti locali a mobilitarsi per prestare soccorso ai naufraghi. Nonostante i loro sforzi, il bilancio è pesante: sono morte almeno 58 persone e diverse decine di altre sono rimaste ferite. Gli ospedali di Bangui hanno accolto molti sopravvissuti, alcuni dei quali sono in condizioni critiche.

All’origine dell’affondamento sembrano esserci due fattori principali: il sovraccarico, perché il numero dei passeggeri a bordo era ben superiore alla capacità massima della barca, e lo stato fatiscente della barca, dal momento che era in servizio da circa dieci anni e non era in condizioni di navigare in sicurezza.

Il naufragio sul fiume M’poko purtroppo non è un caso isolato. Nella Repubblica Centrafricana incidenti di questo tipo sono ricorrenti e provocano ogni anno numerose vittime. La combinazione tra sovraccarico, stato fatiscente delle imbarcazioni e mancanza di moderni mezzi di emergenza crea un contesto particolarmente pericoloso per il trasporto fluviale.

Le autorità centrafricane hanno aperto un’indagine per determinare le circostanze esatte della tragedia e individuare i responsabili. Sono state inoltre promesse misure per migliorare la sicurezza del trasporto fluviale, in particolare rafforzando i controlli tecnici sulle imbarcazioni e mettendo in atto mezzi di emergenza più efficaci.

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