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RDCongo, Denis Mukwege, Premio Nobel per la Pace, è candidato alle elezioni presidenziali

Era nell’aria, ma adesso c’è la conferma ufficiale: il dottor Dénis Mukwege, chirurgo e ginecologo all’ospedale di Panzi, un sobborgo di Bukavu, capitale del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, nonché premio Sakharov nel 2014 e premio Nobel per la pace nel 2018, ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali previste per il 20 dicembre 2023. L’annuncio è stato fatto in una convention di oggi pomeriggio a Kinshasa:

Formalmente, Mukwege presenterà domani, martedì 3 ottobre, il suo dossier alla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI) e, verosimilmente, si presenterà come candidato indipendente, sebbene il suo nome sia sostenuto dall’Alleanza dei Congolesi per la Rifondazione della Nazione (ACRN), una nuova coalizione politica fondata quest’anno e guidata dal pastore Roger Puati.

Si tratta di una decisione ampiamente attesa, anche perché il 18 settembre scorso Mukwege aveva ricevuto un generoso contributo di 160 milioni di franchi congolesi da parte dei cittadini per sostenere una possibile candidatura: per presentarsi alle elezioni presidenziali, infatti, bisogna versare nelle casse dello Stato l’equivalente di 100.000 euro e la cifra raccolta copriva circa il 60% del totale.

Il dottor Dénis Mukwege è uno dei congolesi più famosi del mondo, noto per il suo impegno a favore dei diritti delle donne e per la sua lotta contro la violenza sessuale in tempi di conflitto, per il quale nel 2018 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace: la candidatura politica dell’uomo che “ripara le donne” rappresenta una grande speranza per le donne vittime di violenza e per i segmenti più vulnerabili della popolazione del grande Paese africano.

Rd Congo, Denis Mukwege “l’uomo che ripara le donne”, candidato alla presidenza

Da sempre, la voce di Dénis Mukwege ha un peso importante sia nel dibattito pubblico congolese che a livello internazionale; le sue prese di posizione hanno sempre un impatto politico e, soprattutto dall’inizio del 2023, i suoi riferimenti a una “rivoluzione democratica” guidata dalla base si sono fatti più frequenti: una “rivoluzione”, secondo Mukwege, guidata da una popolazione mobilitata per votare in modo massiccio e che garantisca che i suoi voti siano rispettati.

Nel suo discorso odierno, Mukwege ha insistito sulla necessità di un cambiamento radicale, denunciando quanto la RDCongo sia ancora soggetta a un sistema di predazione, piuttosto che in una vera governance: “Lavoro e disciplina, questo è il progetto sociale che vi propongo”, ha aggiunto il dottore, “il momento giusto è adesso; la mia unica motivazione è salvare la nostra patria, sviluppare il nostro Paese; siamo con la gente”.

Proprio ieri, domenica 1° ottobre, un’altra candidatura ha fatto parlare di sé, sebbene anche questa decisamente annunciata: il presidente in carica Félix Tshisekedi, infatti, è stato designato ufficialmente candidato del suo partito, l’Union Sacrée.

Ma negli ultimi giorni hanno ufficializzato anche le loro candidature altri due esponenti politici congolesi di spicco: Martin Fayulu, che era arrivato secondo alle precedenti elezioni del 2018, delle quali aveva contestato a lungo il risultato, e Moïse Katumbi, un uomo d’affari e già governatore del Katanga (sud-est della RDC), con un difficile rapporto con Félix Tshisekedi e Joseph Kabila.

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