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Perché credo nell’innocenza di Mimmo Lucano

Il 30 settembre 2021 Domenico Lucano, ex sindaco di Riace, è stato condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione, essendo stato riconosciuto colpevole in primo grado di vari capi d’imputazione, tra i quali l’associazione a delinquere e l’illecito rilascio di carta d’identità. Il Tribunale di Locri lo ha anche condannato al pagamento di 500.000 euro.
Vi dico subito che per me Mimmo Lucano è sicuramente innocente dal punto di vista morale e probabilmente lo è anche dal punto di vista giuridico, almeno per l’accusa di associazione a delinquere: si tratta di un errore giudiziario, che spero la Corte d’appello di Catanzaro possa correggere, facendo cadere almeno l’accusa più grave. Oltre a ciò, la condanna è sicuramente sproporzionata, considerando, tra l’altro, che il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 7 anni e 11 mesi. In Italia 13 anni di carcere è la pena che si dà per tentata strage, come nel caso del fascista Luca Traini, che a Macerata ha ferito 6 africani innocenti e che è stato condannato a 12 anni con sentenza definitiva.
Il lavoro del sindaco Lucano, basato sull’idea della solidarietà e dell’amicizia tra i popoli, ha dato fastidio a molte persone, soprattutto negli ambienti della destra italiana. Ecco allora che da alcuni anni è iniziata una campagna di delegittimazione, che ha avuto come protagonista il capo della Lega, Matteo Salvini. L’idea che i migranti sono una ricchezza e non un peso per l’Italia non è accettata dai partiti di destra, che, approfittando della paura del diverso, hanno iniziato una campagna di odio che ha portato a diversi episodi di violenza, come quello di Macerata.

Io credo nell’indipendenza della magistratura italiana, ma i giudici, essendo degli esseri umani, non sono infallibili e possono sbagliare, come è avvenuto nel caso di Enzo Tortora, che nel 1983 fu ingiustamente accusato d’essere membro della camorra e nel 1985 fu condannato in primo grado a 10 anni di carcere. Solo nel 1987, dopo 4 anni di calvario, la Corte di cassazione lo assolse definitivamente, confermando il verdetto della Corte d’appello di Napoli. Ecco perché la Costituzione italiana ha previsto tre gradi di giudizio: il Tribunale, la Corte d’appello e la Corte di Cassazione.

Il 3 e il 4 ottobre 2021, alle elezioni regionali calabresi, Mimmo Lucano ha ottenuto oltre 9.000 preferenze, a conferma del fatto che molti calabresi lo stimano e lo ritengono innocente. Considerando che il più votato dai calabresi, Gianluca Gallo di Forza Italia, ha avuto circa 21.000 voti di preferenza, il risultato di Lucano, la cui lista ha avuto poco più del 2%, è a mio avviso molto significativo. In una terra in cui la disoccupazione giovanile è al 49,2%, in cui la ’ndrangheta minaccia le persone oneste e stritola l’economia, il modello Riace è stato un esempio luminoso d’integrazione e di creazione di nuovi posti di lavoro.

Voglio raccontare la storia di Becky Moses, giovane nigeriana morta in Calabria all’età di 26 anni. Era stato Mimmo Lucano a firmare la sua carta d’identità, in modo da riconoscerle almeno il diritto ad essere riconosciuta come essere umano. Becky andò a vivere nel campo profughi di San Ferdinando, vicino Rosarno, dove i migranti vivevano nelle tende, fredde d’inverno, calde d’estate. In una notte del gennaio 2018 qualcuno accese un fuoco per riscaldarsi e si sviluppò un incendio nella tendopoli. Becky morì bruciata viva e solo la sua carta d’identità permise d’identificarla. In quel documento c’era la firma di Mimmo Lucano, che si occupò della sepoltura dei resti mortali di Becky. Per la burocrazia italiana, la giovane nigeriana era probabilmente solo un numero; per Mimmo, invece, era una persona nella pienezza dei suoi diritti.

Io penso che Domenico Lucano sia innocente e spero che la Corte d’appello lo assolverà almeno dal reato di associazione a delinquere; ma se anche dovesse essere condannato, nei libri di storia sarà ricordato come un eroe e non come un delinquente. Come ha scritto San Tommaso d’Aquino, “quando la legge è ingiusta, disobbedire è un dovere!”.

Credits foto Catanzaro informa

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