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Nigeria, ennesimo incendio di un campo profughi nello Stato di Borno

Bambini morti e 1.113 case sono state distrutte ieri quando il fuoco ha raso al suolo il campo sfollati di Muna Alamdari a Mafa nello Stato di Borno in Nigeria. La causa del disastro non è ancora nota. La maggior parte delle famiglie colpite dall’incendio sono rimaste senza nulla ma non è la prima volta che incidenti come questo capitano in questa regione. Lo ha rivelato a Maiduguri, la capitale dello Stato, il direttore generale dell’Agenzia di Stato per la gestione delle emergenze, Barkindo Muhammad dopo aver  visitato il campo.

“Siamo solidali con le vittime e stiamo lavorando per valutare i danni, ma abbiamo intenzione di fornire materiale di primo soccorso. Stiamo fornendo intanto 500 sacchi di riso, coperte e altri prodotti di prima necessità per alleviare le loro sofferenze”. Due persone hanno perso la vita, una bambina di sette anni e un bambino di 10 anni, circa 1.113 case sono state bruciate. L’incendio è iniziato alle 6 del mattino e si è protratto per oltre un’ora prima di essere spento. Bestiame, macchine da cucire, macchine per macinare e le pompe d’acqua sono finite nell’incendio. Praticamente tutto ciò che queste famiglie possedevano per lavorare e sopravvivere.” ha detto il dirigente dell’Agenzia di Stato per la gestione delle emergenze.

Il governo dello Stato di Borno, la Commissione per lo Sviluppo del Nord Est del Paese (NEDC), l’agenzie dei donatori e alcuni privati hanno ricostruito migliaia di case negli ultimi anni dove hanno trasferitole vittime di incidenti precedenti.
Molti vivono ancora in rifugi temporanei dove ovviamente le malattie propagano velocemente.
È notizia di questi giorni la richiesta da parte di Medici senza Frontiere alla vaccinazione a lungo termine contro la difterite dato che i casi e i decessi causati dall’attuale epidemia in corso nel Paese sono ormai oltre 17.000.

 

Borno è uno dei 36 stati della Nigeria, situato nella zona geopolitica del nord-est del paese. Confina con Yobe a ovest, Gombe a sud-ovest, Adamawa a sud, Camerun a est, Niger a nord e Ciad a nord-est. Prende il nome dall’antico emirato di Borno, con la vecchia capitale dell’emirato, Maiduguri. Lo stato è stato formato nel 1976 quando il vecchio stato del nord-est è stato diviso. Originariamente includeva anche l’area che ora è lo stato di Yobe, che è diventato uno stato distinto nel 1991.
Lo stato di Borno è il secondo più grande per superficie dei 36 stati, solo dietro lo stato di Niger. Nonostante le sue dimensioni, lo stato è l’undicesimo più popoloso con una popolazione stimata di circa 5,86 milioni nel 2016. Geograficamente, lo stato è diviso tra la savana semi-desertica saheliana a nord e la savana sudanese occidentale al centro e al sud, con una parte dell’altopiano montano di Mandara a sud-est. Nell’estremo nord-est dello stato si trova la porzione nigeriana del lago Ciad e l’eco-regione della savana allagata del lago Ciad; il lago è alimentato dal fiume Yobe che forma il confine dello stato con il Niger fino a raggiungere il letto del lago. Al centro dello stato si trova una parte del Parco Nazionale del Bacino del Ciad, un grande parco nazionale che contiene popolazioni di gru coronata nera, iena maculata, scimmia patas e antilope roan, insieme a branchi transitori di alcuni degli ultimi elefanti della savana africana rimasti in Nigeria. Tuttavia, una sezione del parco, la foresta di Sambisa, è stata occupata durante l’insurrezione di Boko Haram nei primi anni 2010, costringendo molti animali a fuggire.

Lo stato di Borno è stato abitato per anni da vari gruppi etnici, tra cui i Dghwede, Glavda, Guduf, Laamang, Mafa e Mandara nella regione centrale; gli Afade, Yedina (Buduma) e Kanembu nell’estremo nord-est; i Waja nell’estremo sud; e i gruppi Kyibaku, Kamwe, Kilba e Margi nel sud, mentre i Kanuri e gli arabi Shuwa vivono in tutto il nord e il centro dello stato.

Lo stato di Borno è stato teatro di numerosi attacchi da parte del gruppo militante islamista Boko Haram, che mira a instaurare uno stato islamico nel nord della Nigeria. Il gruppo ha ucciso migliaia di persone, rapito centinaia di studentesse, distrutto villaggi e infrastrutture, e sfidato le forze di sicurezza nigeriane e regionali. Lo stato di Borno è stato uno dei tre stati, insieme a Yobe e Adamawa, a essere posto sotto lo stato di emergenza dal governo nigeriano nel 2013, in risposta alla violenza di Boko Haram.

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